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Muzedon
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Oggetto del messaggio: La storia dei Drow Inviato: sab feb 21, 2004 23:03 |
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50 Messaggi: 34449 Località: Valm Neira
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"...ormai, con l'avanzar del tempo... questa storia và via via sempre più per perdersi... ma come i nonni dei miei nonni hanno raccontato a loro, come i miei nonni hanno raccontato a me... io racconterò a voi..."
La storia dei Drow è lunga e complessa, ma assai nebulosa per i ricercatori o i saggi dei giorni nostri. La verità è stata abilmente distorta da drow astuti e fanatici intenti a servire gli interessi di parte delle loro Casate e delle maggiori fedi Drow. Ad esempio, nelle comunità dominate dal culto di Lolth è assai comune fingere che ribellioni contro la Dea o contro Casate ormai in declino "non siano mai esistite". E anche se la menzogna può parere vuota al momento, di fatto, essa contribuisce a ricostruire la storia odierna e futura. Quindi si può parlare di storia dei drow solo in termini molto generici.
Nei tempi antichi quando ancora gli Elfi erano uniti nella grande e gloriosa Nazione Elfica, invidiata dalle altre razze, già vi erano nei singoli individui delle differenze che, esasperate fino a costituire motivo di divise sociale, un giorno avrebbero portato alla creazione di nuove stirpi. Vi erano soggetti assetati di potere, altri che non sopportavano di vivere entro le anguste mura di una città, alcuni erano decisamente xenofobi e non volevano avere alcun contatto con le alter razze, che consideravano inferiori. Altri ancora, di sentimenti più moderati, erano disprezzati dai loro simili.
Ogni Elfo era convinto di avere ragione e tutti cercavano di imporre agli altri la propria prospettiva. Alcuni scelsero di ricorrere alla dialettica, alla persuasione; Altri, che invece avevano accettato di stringere un'alleanza con Lolth, la perfida Regina Aracnide, furono chiamati Elfi Oscuri. Corrotti dalla sua malvagità, avevano cominciato a praticare la magia nera e l'occultismo, tanto che finirono con l'odiare la luce che fino ad allora tanto avevano amato…
L'odio e la tensione aumentarono fino al punto di rottura. Fu così che cominciò la sanguinosa Guerra degli Elfi. Una notte, i seguaci di Lolth attaccarono le città dei fratelli, mentre erano immerse nel sonno; avendo però questi previsto tempi bui erano pronti e risposero all'attacco, dando così vita alla Guerra degli Elfi. Si combatté per decenni, vi furono centinai di vittime in entrambe le fazioni, senza che nessuna delle parti riuscisse ad ottenere un vantaggio considerevole sull'altra...
Una mattina, Lolth sparse in cielo cupi nubi che coprirono la luce solare. Gli Elfi arroccati nelle loro città ne furono atterriti; questo era il segnale che le forze del nemico raccoltesi nel frattempo stavano aspettando; attaccarono certi della vittoria...
E così sarebbe stato se non fossero intervenuti gli dei, per mano di Corellon Larethian. Questi scovò e attaccò la stessa Regina Aracnide, confinandola nelle profonde oscurità...non prima che sangue e magia fossero scorsi a fiotti...
Non appena la crudele divinità fu resa impotente, il sole tornò a mostrarsi; gli elfi malvagi, non sopportandone la luce purificatrice, preferirono seguire la loro sconfitta...scelsero consapevolmente le tenebre, la notte perpetua...
Corellon decise che il tradimento perpetuato dovesse essere ben visibile per l'eternità, e per questo la loro pelle divenne nera...
Questo è il senso del termine Drow con cui i popoli della superficie si riferiscono a loro; è un aggettivo dispregiativo, il cui preciso significato è andato perduto, ma che fa riferimento al colore della cute...
Dopo che gli Elfi Oscuri furono scacciati, alcuni avevano imparato la lezione ed erano divenuti più cauti, altri non riuscirono invece a reprimere il loro scontento. Anziché sfociare in una nuova guerra, queste tensioni portarono nel tempo a diverse secessioni...
Sappiamo molto poco degli Ilythirii, o “Elfi del Sud”, prima di questo cruciale accadimento.
Sin da allora erano conosciuti come “Elfi Scuri” per via del colore della loro pelle. Vivevano nelle giungle e nelle foreste del sud. Popolo fiero, bellicoso e culturalmente avanzato, gli Ilythiiri attaccavano tutte le popolazioni vicine, incluse le altre tribù elfiche. Le loro efferate razzie ed incursioni, ordinate dalla nobiltà guerriera e dal clero delle due crudeli divinità, Ghaunadaur e Lolth, costrinse elfi, umani, nani ed altre popolazioni ad allearsi contro di loro.
Usciti sconfitti da una serie di epiche battaglie magiche, gli elfi scuri fuggirono in un complesso di caverne sotterranee scoperto poco tempo prima.
Questo evento, noto come “la Caduta”, segnò la fine dei drow come razza di superficie.
La natura bellicosa dei drow non mutò quando sfuggirono ai loro nemici di superficie. Essi iniziarono immediatamente una serie di guerre per ripartirsi il territorio nell’Underdark. Cominciarono a rubare ed impadronirsi di oggetti magici dei nani, usandoli contro i nani stessi e creando un’inimicizia tra le due razze che a tutt’oggi è ancora molto forte.
In seguito i drow combatterono tra loro, nobili contro nobili, sacerdoti contro sacerdotesse, per il dominio del loro nuovo regno. Questa guerra di razza si concluse in una grande esplosione magica che fece crollare la volta della più grande caverna dei nani conquistata dai drow: Bhaerynden. Il soffittò crollò interamente, seppellendo molti drow e le rovine delle città dei nani.
La caverna, adesso a cielo aperto, è nota come la Grande Fossa.
I nobili drow sopravvissuti raccolsero quanta più gente, schiavi ed attrezzature poterono e fuggirono nel sottosuolo in cerca di una dimora. La "dispersione" generò molte delle città rivali, isolate ed indipendenti, abitate ancora oggi dalla maggior parte dei drow.
Ancora oggi i drow si odiano a vicenda e lottano ferocemente per distruggere o indebolire le città, i clan, le Casate e le fedi rivali. Questa lotta costante tiene le altre razze più al sicuro di quanto esse credano, dal momento che i drow, impegnati come sono a combattere tra di loro, si trattengono dal lanciare nuove guerre contro le altre razze.
Alcuni drow (forse il 15% del totale) sono considerati "buoni" dalle altre razze. Questi drow sognano la superficie e adorano Eilistraee, voltando le spalle all'Oscurità abbracciata dai loro fratelli.
Non è facile per un drow di temperamento pacifico o dotato di una personalità "buona" sviluppare una morale personale o addirittura sopravvivere a lungo nelle contorte e perverse società delle città drow. Solo individui veramente eccezionali riescono a scrollarsi di dosso lo stile di vita dei drow.
Che si sappia nessun drow "buono" è riuscito a provocare una conversione al bene di una città drow.
Le prime esposizioni alla luce del sole probabilmente provocheranno ai drow delle orribili bruciature. Dopo un doloroso impatto iniziale, tuttavia, le bruciature diminuiranno progressivamente, fino a quando la luce del sole non infliggerà più dolore. I drow tuttavia preferiranno sempre tenere la loro pelle e il loro volto coperto durante le ore del giorno...
"...Questa è la storia dei Drow... la mia razza... ovviamente per ogni tramandazione ci sono state delle aggiunte fantasie da parte del narratore... ma la verità alberga nel profondo di questo testo..."
_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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Amaranta
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Oggetto del messaggio: Re: La storia dei Drow Inviato: ven set 12, 2008 13:41 |
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Iscritto il: mer set 10, 2008 14:34 Messaggi: 35
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Bellissimo riassunto...quindi se salgo in superficie... mi scotto?!?!?! Protezione a 90.. cappello e occhiali da sole...
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Sheyraen
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Oggetto del messaggio: Re: La storia dei Drow Inviato: mar set 16, 2008 14:17 |
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Iscritto il: mar feb 27, 2007 15:16 Messaggi: 5790 Località: Soncino (CR)
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Confermo. Bel riassunto Muze. Con il tempo la storia è stata davvero modificata, o narrata in modo diverso a seconda del narratore. Addirittura ho da qualche parte una storia precedente, forse una narrazione frutto della fantasia più completa di un cantastorie, che narra di come Lloth (Lolth per me la chiamano solo le genti di superficie! Il suo nome originale era e resterà per sempre Lloth per me) sia divenuta colei che è. Credo poco a quella storia, ma è carina per come è raccontata. La verità si nasconde sempre sotto la secoli di narrazioni...
_________________ Se vedi che sorrido, forse è perché ho trovato a chi dare la colpa
Miss Maglietta Birrata 2008
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Amaranta
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Oggetto del messaggio: Re: La storia dei Drow Inviato: mar set 16, 2008 14:41 |
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Iscritto il: mer set 10, 2008 14:34 Messaggi: 35
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Non puoi raccontarcela...Sheyraen!?!?
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Amaranta
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Oggetto del messaggio: Re: La storia dei Drow Inviato: ven set 19, 2008 09:46 |
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Iscritto il: mer set 10, 2008 14:34 Messaggi: 35
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Amaranta appoggia le spalle alla nuda pietra della parete.
"Se la tua storia sarà spendida" - dice a Sheyraen - " posso anche pensarci..."
Sono molto curiosa.. davvero!
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Sheyraen
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Oggetto del messaggio: Re: La storia dei Drow Inviato: ven set 19, 2008 14:03 |
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Iscritto il: mar feb 27, 2007 15:16 Messaggi: 5790 Località: Soncino (CR)
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Assottigliando lo sguardo, la Maestra di Arach Thinilith lo lascia scorrere su Amaranta, bollente e severo come fuoco liquido. Poi sorride in modo sinistro,
«La storia e il suo fascino sono irrilevanti. La tua fedeltà alla Regina Ragno e a me che la rappresento sono legate alla tua stessa vita. Senza una, non può esistere l'altra.»
PS: giusto per offrirti un assaggio delle atmosfere dell'Accademia
Quanto alla storia, non è per nulla ufficiale, non ne conosco la fonte e potrebbe benissimo essere solo frutto dell'artistica fantasia di qualcuno che non conosco. In pratica da considerare come fosse una leggenda, una delle tante sparse per i reami, ripetute e farcite, inventate e colorate da genti diverse in diverso modo.
Hem... peccato che frugando il pc non l'ho trovata per il momento. Se dovessi ritrovarla, prometto di postarla... ma appunto non è altro che (a mio parere) frutto di tanta fantasia e basta
_________________ Se vedi che sorrido, forse è perché ho trovato a chi dare la colpa
Miss Maglietta Birrata 2008
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Amaranta
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Oggetto del messaggio: Re: La storia dei Drow Inviato: lun set 22, 2008 14:49 |
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Iscritto il: mer set 10, 2008 14:34 Messaggi: 35
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...guardando da nessuna parte e tenendo lo sguardo fisso davanti a sè, non volendo incontrare lo sguardo di Sheyraen, Amaranta si allontana dalla parete rocciosa ripetendo automaticamente la formula mentre i suoi pensieri volano altrove e molto più in alto e il suo viso si fa duro come la pietra rocciosa..
"Io Amaranta, figlia di ?, nipote di ? chiedo e giuro di servire fedelmente la Regina Ragno. In questa notte sfiorerò la sua mente e con Lei sarò un tutt'uno in modo che il mio casato possa crescere e prosperare"
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Osiris
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Oggetto del messaggio: Re: La storia dei Drow Inviato: mar lug 28, 2009 05:18 |
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Iscritto il: ven apr 25, 2008 10:32 Messaggi: 22
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Riassunto molto chiaro Grazie Muze
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Hoijemondijs
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Oggetto del messaggio: Re: La storia dei Drow Inviato: mar set 01, 2009 11:11 |
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Iscritto il: mer nov 12, 2008 18:33 Messaggi: 453 Località: Valm Neira (da non confondersi con Valmiera, capoluogo di provincia lettone).
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Premetto che non sono una Drow, e il colore della mia pelle è chiaro, di quel pallore cadaverico (fölr) che, secondo gli antichi norreni era tratto distintivo degli Svartalfar , i miei capelli sono neri, per eredità genetica. Si permetta però a questa straniera di proporre delle correzioni al testo di Sua Tenebrosa Eccellenza Muzedon. Leggendo la storia qui raccontata devo fare i miei complimenti a chi l'ha scritta per la sua prodigiosa capacità di sintesi. Devo però lamentare una paradossale fedeltà alle tradizioni della gente di superficie. Come può un drow scrivere la storia del suo popolo e maledire in essa la sua gente?
Io che a tale gente non appartengo, e forse proprio per tale ragione, non la maledico... provate a leggere questa mia rielaborazione
La storia dei Drow è lunga e complessa, ma assai nebulosa per i saggi dei giorni nostri. Si può parlare di essa solo in termini molto generici. La verità è stata abilmente distorta da storici astuti e fanatici intenti a servire gli interessi della loro Casata e del loro credo. Ad esempio, nelle comunità dominate dal culto di Lloth è assai comune fingere che ribellioni contro la Dea o contro Casate ormai in declino "non siano mai esistite". Quanto seguirà è quindi in gran parte falso, ma se la menzogna può parere vuota al momento, di fatto, essa contribuisce a ricostruire la Verità odierna e futura.
Nei tempi antichi i nostri antenati facevano parte della Nazione Elfica, che le cronache dei nostri nemici ora dicono “grande e gloriosa, invidiata dalle altre razze”. Essa era in sé e per sé un’inutile forzatura: già vi erano nei singoli individui delle differenze che portavano in sé i semi delle future, molteplici stirpi. Vi erano soggetti destinati a un nuovo potere, che costantemente lo ricercavano, altri che non sopportavano di vivere entro le anguste mura di una città comune, alcuni erano fieri della loro natura e non volevano avere alcun contatto con le alter razze, che consideravano inferiori. Ben pochi conservavano sentimenti veramente “pacifici” e moderati, ed erano disprezzati dai loro simili.
Ognuno era convinto di avere ragione e tutti cercavano di imporre agli altri la propria prospettiva. Alcuni scelsero di ricorrere alla dialettica, alla persuasione. Altri, invece, avevano accettato di stringere un'alleanza con Lloth, la Regina Aracnide. Sedotti dalla sua oscura sapienza avevano cominciarono a praticare la magia nera e l'occultismo, chiusi in antri segreti. E tanto li amarono e perfezionarono che finirono con l'odiare ogni cosa che fosse luminosa, delicata e piena di grazia, e tanto si affezionarono ai loro cubicoli che presero in odio la luce del sole, sebbene prima di darsi a tali pratiche avessero, come tutti gli elfi, amato tali cose con tutto il loro essere.
L'odio e la tensione aumentarono fino al punto di rottura. Una notte, i seguaci di Lloth attaccarono le città dei fratelli, mentre erano immerse nel sonno; avendo però questi previsto tempi bui erano pronti e risposero all'attacco, dando così vita alla Guerra degli Elfi. Si combatté per decenni, vi furono centinai di vittime in entrambe le fazioni, senza che nessuna delle parti riuscisse ad ottenere un vantaggio considerevole sull'altra.
Una mattina, Lloth sparse in cielo cupi nubi che coprirono la luce solare. Gli Elfi arroccati nelle loro città ne furono atterriti; questo era il segnale che i seguaci della Regina, raccoltisi nel frattempo, stavano aspettando; attaccarono certi della vittoria. E vittoria sarebbe stata, tramite il sangue e la magia se non fossero intervenuti gli dei, per mano di Corellon Larethian. Questi attaccò la stessa Regina Aracnide e la sconfisse, confinandola nelle profonde oscurità... Non appena la Dea fu resa impotente, il sole tornò a mostrarsi; i seguaci di Lloth non sopportando quella luce accecante, preferirono la sconfitta e scelsero consapevolmente le tenebre, la notte perpetua.
Corellon decise di umiliarli, imponendo loro un marchio che fosse per l’eternità simbolo del tradimento, e per questo la loro pelle divenne nera. Questo è il senso del termine Drow con cui i popoli della superficie si riferiscono a loro; è un aggettivo dispregiativo, il cui preciso significato è andato perduto, ma che fa riferimento al colore della cute. Gli Elfi Oscuri dovettero piegarsi al loro fato. Alcuni si sottomisero con pazienza e prudenza alla sorte, altri invece si ribellarono ad essa. Da queste differenze sfociarono diverse secessioni.
Questa è però solo una versione della storia dei Drow. In altre, rare cronache si parla con parole rare ed di dubbio significato degli Ilythirii, o “Elfi del Sud”. Sin da allora erano conosciuti come “Elfi Scuri” per via del colore della loro pelle. Vivevano nelle giungle e nelle foreste del sud. Popolo fiero, bellicoso e culturalmente avanzato, gli Ilythiiri attaccavano tutte le popolazioni vicine, incluse le altre tribù elfiche. Le loro efferate incursioni, ordinate dalla nobiltà guerriera e dal clero delle due crudeli divinità, Ghaunadaur e Lloth , costrinsero elfi, umani, nani ed altre popolazioni ad allearsi contro di loro. Usciti sconfitti da una serie di epiche battaglie magiche, gli elfi scuri fuggirono in un complesso di caverne sotterranee scoperto poco tempo prima. Questo evento, noto come “la Caduta”, segnò la fine dei drow come razza di superficie.
Tutte le fonti però confermano che la natura bellicosa dei drow non mutò quando sfuggirono ai loro nemici di superficie. Essi iniziarono immediatamente una serie di guerre per ripartirsi il territorio nell’Underdark. Cominciarono a rubare ed impadronirsi di oggetti magici dei nani, usandoli contro i nani stessi e creando un’inimicizia tra le due razze che a tutt’oggi è ancora molto forte. In seguito i drow combatterono tra loro, nobili contro nobili, sacerdoti contro sacerdotesse, per il dominio del loro nuovo regno. Questa guerra di razza si concluse in una grande esplosione magica che fece crollare la volta della più grande caverna dei nani conquistata dai drow: Bhaerynden. Il soffittò crollò interamente, seppellendo molti drow e le rovine delle città dei nani. La caverna, adesso a cielo aperto, è nota come la Grande Fossa. I nobili drow sopravvissuti raccolsero quanta più gente, schiavi ed attrezzature poterono e fuggirono nel sottosuolo in cerca di una dimora. La "dispersione" generò molte delle città rivali, isolate ed indipendenti, abitate ancora oggi dalla maggior parte dei drow.
Ancora oggi i drow si odiano a vicenda e lottano ferocemente per distruggere o indebolire le città, i clan, le Casate e le fedi rivali. Questa lotta costante tiene le altre razze più al sicuro di quanto esse credano, dal momento che i drow, impegnati come sono a combattere tra di loro, si trattengono dal lanciare nuove guerre contro i nemici “Naturali”. Alcuni drow (forse il 15% del totale) sono considerati "buoni" dalle altre razze. Questi drow sognano la superficie e adorano Eilistraee, voltando le spalle all'Oscurità abbracciata dai loro fratelli. Non è facile per un drow di temperamento pacifico o dotato di una personalità "buona" sviluppare una morale personale o addirittura sopravvivere a lungo nelle contorte e perverse società delle città drow. Solo individui veramente eccezionali riescono a farlo. Che si sappia nessun "buono" è riuscito a provocare una conversione al bene di una città drow. Ed è anche cosa difficile per un Elfo Oscuro la secessione personale, la fuga in superficie. Le prime esposizioni alla luce del sole probabilmente provocheranno ai drow delle orribili bruciature. Dopo un doloroso impatto iniziale, tuttavia, le ustioni diminuiranno progressivamente, fino a quando la luce del sole non infliggerà più dolore. I drow tuttavia preferiranno sempre tenere la loro pelle e il loro volto coperto durante le ore del giorno...
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Who is who in Val Neira ha scritto: Hoijemondijs Dodgloptris Nyrtjainnen Sacerdotessa di Lloth del casato minore Nyrtjainnen. Vanta altri titoli come Sacerdotessa dei riti della Tenebra - Maestra del culto della Fertilità - Custode delle Estreme Sapienze, legati alle sue attività magiche.
rose ha scritto: Hoijemondijs è dio Mitternacht ha scritto: A h allora è con lei che me la prendo di continuo
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Sheyraen
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Oggetto del messaggio: Re: La storia dei Drow Inviato: mar set 01, 2009 18:17 |
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Iscritto il: mar feb 27, 2007 15:16 Messaggi: 5790 Località: Soncino (CR)
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Molto sentita e appassionata, non può che trovare il mio apprezzamento questa tua rivisitazione. Se posso però esprimere un'opinione più tecnica, sebbene annuisca alla tua premessa che sottolinea la possibile menzogna, ci sono alcune cose che rivedrei.
In primo luogo esiste una sottile differenza tra causa ed effetto. Gli elfi che cominciarono ad adorare Lloth... in realtà si dice furono prima soggiogati dal fascino della magia proibita, quella oscura ed etichettata dai loro fratelli come "Malvagia". Elevandosi con l'arroganza di chi non può lasciarsi incatenare dai vincoli di Bene e Male, gli elfi che si dedicarono alle pratiche occulte disdegnarono il pensiero che qualcosa potesse corromperli. Il potere, la conoscenza, sono mezzi nelle mani di chi non ha timore di usarli e una razza fiera come quella elfica mai dovrebbe temere alcun veto. Lloth vide e amò questo aspetto e sottilmente, come solo la Regina Ragno sa fare, prese a tessere le sue trame verso costoro che un giorno sarebbero divenuti suoi figli. Lloth, la dea-demone, conquistò piano piano il suo potere abbracciando questi elfi, incoraggiandoli, offrendosi a loro come guida al posto del severo Corellon Larethian. Dunque questi elfi non furono corrotti da Lloth in principio, ma proprio la loro potenziale propensione alla corruzione, attraverso le strade di orgoglio e arroganza (tanto ipocritamente condannate dagli elfi sedicenti "buoni"), li ha guidati nel suo abbraccio e in lei hanno trovato l'identificazione di ciò che già loro erano dentro, di ciò che di se stessi avevano saputo accettare liberandosi degli scomodi e vani moralismi della loro razza.
Altro dettaglio molto più rilevante invece riguarda la risalita in superficie, la fuga di un drow dal sottosuolo. Sono fortemente distorte le voci che sostengono che i drow si "bruciano" al sole. Non sono vampiri, affatto. I drow non sopportano il sole perché i loro occhi sensibili sono forgiati nell'oscurità più fitta. Un tempo (prima dell'avvento della terza edizione di d&d) la loro capacità di vedere al buio era frutto della capacità di leggere le tracce di calore e questo spiega perché il sole per loro è come lama rovente e accecante. Ma la loro pelle non si brucia più di quella di qualsiasi altra creatura loro simile. Si indeboliscono perché (sempre prima dell'avvento della quarta edizione questa volta) la loro natura intrinseca beveva le radiazioni del sottosuolo, ne era impregnata. Da esse traevano la loro magia, il loro potere e i loro talenti. Lontani da tali radiazioni, i loro poteri si spengono lentamente come un fuoco cui viene negata l'aria.
Esiste anche un'altra leggenda sulle origini dei drow che coinvolge il demone Wendonai e che è narrata nella saga "The Lady Penitent", ma questo brandello ce lo teniamo per un prossimo post magari (devo prepararmi per andare a lavorare )
Comunque sentiti omaggi per questa rivisitazione!
_________________ Se vedi che sorrido, forse è perché ho trovato a chi dare la colpa
Miss Maglietta Birrata 2008
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Hoijemondijs
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Oggetto del messaggio: Re: La storia dei Drow Inviato: mer set 02, 2009 10:25 |
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Iscritto il: mer nov 12, 2008 18:33 Messaggi: 453 Località: Valm Neira (da non confondersi con Valmiera, capoluogo di provincia lettone).
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Versione corretta in base alle indicazioni di Sheyraen, di fronte alla cui sapienza umilmente m'inchino.
La storia dei Drow è lunga e complessa, nonché assai nebulosa per i saggi dei giorni nostri e si può parlare di essa solo in termini molto generici. La verità è stata abilmente distorta da storici astuti e fanatici intenti a servire gli interessi della loro Casata e del loro credo. Ad esempio, nelle comunità dominate dal culto di Lloth è assai comune fingere che ribellioni contro la Dea o contro Casate ormai in declino "non siano mai esistite". Quanto seguirà è quindi in gran parte falso, ma se la menzogna può parere vuota al momento, di fatto, essa contribuisce a ricostruire la Verità odierna e futura.
Nei tempi antichi i nostri antenati facevano parte della Nazione Elfica, che le cronache dei nostri nemici ora dicono “grande e gloriosa, invidiata dalle altre razze”. Essa era in sé e per sé un’inutile forzatura: già vi erano nei singoli individui delle differenze che portavano in sé i semi delle future, molteplici stirpi. Vi erano soggetti destinati a un nuovo potere, che costantemente lo ricercavano, altri che non sopportavano di vivere entro le anguste mura di una città comune, alcuni erano fieri della loro natura e non volevano avere alcun contatto con le alter razze, che consideravano inferiori. Ben pochi conservavano sentimenti veramente “pacifici” e moderati, ed erano disprezzati dai loro simili. Ognuno era convinto di avere ragione e tutti cercavano di imporre agli altri la propria prospettiva. Ma tra i molti distinguevano coloro che, elevandosi con l’audacia di chi non può lasciarsi incatenare dai vincoli di Bene e Male, si dedicarono alle pratiche occulte disdegnarono il pensiero che qualcosa potesse corromperli. Il potere, la conoscenza, sono mezzi nelle mani di chi non ha timore di usarli e una razza fiera come quella elfica mai dovrebbe temere alcun veto. Lloth li vide e li amò e sottilmente, come solo la Regina Ragno sa fare, prese a tessere le sue trame verso costoro che un giorno sarebbero divenuti suoi figli. Lloth, la dea-demone, conquistò piano piano il suo potere abbracciando questi elfi, incoraggiandoli, offrendosi a loro come guida al posto del severo Corellon Larethian.
Gli Elfi che coraggiosi intrapresero il cammino sulle vie dell’orgoglio e dell’arroganza (così le chiamavano i loro ipocriti avversari) trovarono quindi l’abbraccio della Dea e in lei trovarono l’incarnazione di ciò che già loro custodivano nell’anima, di ciò che di se stessi avevano saputo accettare liberandosi di quanto esisteva di vano e prono a una falsa morale della loro razza. Altri tentarono di distoglierli dalle loro arti ricorrendo alla dialettica, alla persuasione; ma tanto grande in loro era ormai l’Oscura sapienza che nulla li allontanò da essa e dalla sua pratica, e dal soggiorno in luoghi ombrosi e segreti come il ventre stesso della terra. E tanto amarono e perfezionarono la loro saggezza che finirono per comprendere quanto fosse futile in realtà ogni cosa che fosse luminosa, delicata e piena di grazia, e tanto si affezionarono ai loro cubicoli che presero in odio la luce del sole, sebbene prima di darsi a tali pratiche avessero, come tutti gli elfi, amato tali cose con tutto il loro essere. Le diversità e i conflitti si svilupparono e aumentarono nei secoli, fino al punto di rottura. Una notte, i seguaci di Lloth attaccarono le città dei fratelli, mentre erano immerse nel sonno; avendo però questi previsto i nuovi tempi erano pronti e risposero all'attacco, dando così vita alla Guerra degli Elfi. Si combatté per decenni, vi furono centinai di vittime in entrambe le fazioni, senza che nessuna delle parti riuscisse ad ottenere un vantaggio considerevole sull'altra.
Una mattina, Lloth sparse in cielo cupi nubi che coprirono la luce solare. Gli Elfi arroccati nelle loro città ne furono atterriti; questo era il segnale che i seguaci della Regina, raccoltisi nel frattempo, stavano aspettando; attaccarono certi della vittoria... E vittoria sarebbe stata, tramite il sangue e la magia se non fossero intervenuti gli dei (falsi e bugiardi) per mano di Corellon Larethian. Questi attaccò la stessa Regina Aracnide e la sconfisse, confinandola nelle profonde oscurità... Non appena la Dea fu resa impotente, il sole tornò a mostrarsi; i seguaci di Lloth non sopportando quella luce accecante, preferirono la sconfitta e scelsero consapevolmente le tenebre, la notte perpetua. Corellon decise di umiliarli, imponendo loro un marchio che fosse per l’eternità simbolo del tradimento, e per questo la loro pelle divenne nera.
Questo è il senso del termine Drow con cui i popoli della superficie si riferiscono a loro; è un aggettivo dispregiativo, il cui preciso significato è andato perduto, ma che fa riferimento al colore della cute.
Gli Elfi Oscuri dovettero piegarsi al loro fato. Alcuni si sottomisero con pazienza e prudenza alla sorte, altri invece si ribellarono ad essa. Da queste differenze sfociarono diverse secessioni. Questa è però solo una versione della storia dei Drow.
In altre, rare cronache si parla con parole rare ed di dubbio significato degli Ilythirii, o “Elfi del Sud”. Sin da allora erano conosciuti come “Elfi Scuri” per via del colore della loro pelle. Vivevano nelle giungle e nelle foreste del sud. Popolo fiero, bellicoso e culturalmente avanzato, gli Ilythiiri attaccavano tutte le popolazioni vicine, incluse le altre tribù elfiche. Le loro efferate incursioni, ordinate dalla nobiltà guerriera e dal clero delle due crudeli divinità, Ghaunadaur e Lloth , costrinsero elfi, umani, nani ed altre popolazioni ad allearsi contro di loro. Usciti sconfitti da una serie di epiche battaglie magiche, gli elfi scuri fuggirono in un complesso di caverne sotterranee scoperto poco tempo prima. Questo evento, noto come “la Caduta”, segnò la fine dei drow come razza di superficie.
Tutte le fonti però confermano che la natura bellicosa dei drow non mutò quando sfuggirono ai loro nemici di superficie. Essi iniziarono immediatamente una serie di guerre per ripartirsi il territorio nell’Underdark. Cominciarono a rubare ed impadronirsi di oggetti magici dei nani, usandoli contro i nani stessi e creando un’inimicizia tra le due razze che a tutt’oggi è ancora molto forte. In seguito i drow combatterono tra loro, nobili contro nobili, sacerdoti contro sacerdotesse, per il dominio del loro nuovo regno. Questa guerra di razza si concluse in una grande esplosione magica che fece crollare la volta della più grande caverna dei nani conquistata dai drow: Bhaerynden. Il soffittò crollò interamente, seppellendo molti drow e le rovine delle città dei nani. La caverna, adesso a cielo aperto, è nota come la Grande Fossa. I nobili drow sopravvissuti raccolsero quanta più gente, schiavi ed attrezzature poterono e fuggirono nel sottosuolo in cerca di una dimora. La "dispersione" generò molte delle città rivali, isolate ed indipendenti, abitate ancora oggi dalla maggior parte dei drow.
Ancora oggi la lotta per la supremazia non è conclusa, e i drow combattono ferocemente per distruggere o indebolire le città, i clan, le Casate e le fedi rivali. Questa lotta costante tiene le altre razze più al sicuro di quanto esse credano, dal momento che i drow, impegnati come sono a combattere tra di loro, si trattengono dal lanciare nuove guerre contro i nemici “Naturali”. Alcuni drow sognano la superficie e adorano Eilistraee, voltando le spalle all'Oscurità abbracciata dai loro fratelli. Essi sono considerati "buoni" dalle altre razze. Non è facile per un drow di temperamento "buono" sviluppare una morale personale o addirittura sopravvivere a lungo nelle contorte e perverse società delle città drow. Solo individui veramente eccezionali riescono a farlo. Che si sappia nessun "buono" è riuscito a provocare una conversione al bene di una città drow.
Ed è anche cosa difficile per un Elfo Oscuro la secessione personale, la fuga in superficie. Le prime esposizioni alla luce probabilmente provocheranno ai drow dolore e pena. Essi non sopportano il sole perché i loro occhi sensibili sono forgiati nell'oscurità più fitta. Un tempo la loro abilità nel vedere al buio era frutto della capacità di leggere le tracce di calore e questo spiega perché il raggi dell’astro diurno per loro sono come lame roventi e accecanti. I ribelli ricordino poi che la loro natura intrinseca vive e prospera grazie alle radiazioni del sottosuolo. Da esse traggono la loro magia, il loro potere e i loro talenti. Lontani da tali radiazioni, i loro poteri si spengono lentamente come un fuoco cui viene negata l'aria. Nel mondo di superficie dovranno storpiare la loro stessa essenza. Solo attraverso enormi difficoltà, prove terribili e sempiterno errare essi svilupperanno nuovi talenti.
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Who is who in Val Neira ha scritto: Hoijemondijs Dodgloptris Nyrtjainnen Sacerdotessa di Lloth del casato minore Nyrtjainnen. Vanta altri titoli come Sacerdotessa dei riti della Tenebra - Maestra del culto della Fertilità - Custode delle Estreme Sapienze, legati alle sue attività magiche.
rose ha scritto: Hoijemondijs è dio Mitternacht ha scritto: A h allora è con lei che me la prendo di continuo
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Halbryn
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Oggetto del messaggio: Re: La storia dei Drow Inviato: mer set 02, 2009 23:43 |
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Iscritto il: gio gen 11, 2007 18:51 Messaggi: 746 Località: Sschindylryn
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Quoto Sheyraen per l'alta sensibilta' dimostrata da Hoijemondijs nel fornire un tocco altamente soggettivo. Complimenti davvero sono proprio colpito... Sono curioso circa la definizione del nome drow. Le cronache non sono concordi ma mi pareva di ricordare, almeno per quello che riguarda Faerun, e potrei sbagliare, che la magia di Corellon, incanalata attraverso i suoi sacerdoti e Alti Maghi, trasformò gli Ilythiiri e gli altri elfi corrotti nei Drow: rese nera la loro pelle e bianchi i loro capelli, affinché il loro tradimento rimanesse per sempre nel loro aspetto: con tutta probabilità pare che la parola "Drow" possa di fatto essere una contrazione della parola elfica "Dhaeraow" che significa "Traditore". Aspetto la nostra Oscura Matrona e le sue sottili parole...
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Ho preso in odio la vita perchè mi è sgradito quanto si fa sotto il sole. Ogni cosa infatti è vanità ed un inseguire il vento.(Qoèlet: 2,17)
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Hoijemondijs
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Oggetto del messaggio: Re: La storia dei Drow Inviato: gio set 03, 2009 11:39 |
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Iscritto il: mer nov 12, 2008 18:33 Messaggi: 453 Località: Valm Neira (da non confondersi con Valmiera, capoluogo di provincia lettone).
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Le lodi di Halbryn mi sono gradite e sono più che felice che la mia rielaborazione abbia provocato la manifestazione della sua sapienza. Suscitare il plauso di una matrona però è un onore. Toccare il suo cuore è la manifestazione della benevolenza degli Dei Ctonii.
Aspetto altre vostre sagge, ispirate parole, Fiore d'Oscura Grazia...
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Who is who in Val Neira ha scritto: Hoijemondijs Dodgloptris Nyrtjainnen Sacerdotessa di Lloth del casato minore Nyrtjainnen. Vanta altri titoli come Sacerdotessa dei riti della Tenebra - Maestra del culto della Fertilità - Custode delle Estreme Sapienze, legati alle sue attività magiche.
rose ha scritto: Hoijemondijs è dio Mitternacht ha scritto: A h allora è con lei che me la prendo di continuo
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