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 Oggetto del messaggio: Luoghi Misteriosi
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VILLA RICOTTI (Villa Favorita - Ancona)

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Villa Favorita è un antico edificio che fu fatto costruire dal Conte Ricotti tra il XVIII e il XIX secolo, la gente del luogo però usa chiamarla comunemente con il nome del nobile che la fece edificare.

La leggenda narra che durante un viaggio in carrozza, il Conte e il suo servo, furono colti da un violento temporale; una pioggia torrenziale che causò parecchi allagamenti in tutta la zona. "Avanti si vada!" era il celebre motto che spesso pronunciava il Conte Ricotti e, anche in questa situazione drammatica, non mancò di ripeterlo, malgrado il servo cercasse di convincerlo in tutti i modi a cercare riparo. "Avanti si vada!" ripetè il nobile e fu così che entrambi morirono annegati quello stesso giorno.

Dopo il suo abbandono, Villa Ricotti non ha mai smesso di creare suggestioni a tutti coloro che si sono avvicinati al suo perimetro o al suo grande giardino. Si racconta che un ragazzo, dopo essere riuscito ad entrare, fu culto da malore per poi svenire, altre persone invece affermano di avere visto delle facce riflesse sui vetri.

Da qualche anno la Villa è stata ristrutturata per diventare la sede di un'associazione universitaria.


MONTE DOMINI (Castel Ferretti - Ancona)

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Si dice esista da due secoli, o forse tre. Fu la residenza estiva del Conte Ferretti, il quale ad un certo punto della sua vita dovette abbandonarla, forse per motivi economici o forse per ben altre cause. Dopo lo spaventoso incendio avvenuto nell'estate del 2001 probabilmente di origine dolosa (il quale non ha recato fortunatamente nessun danno alla villa), è stata completamente "barricata" per evitare l'accesso ai curiosi. Una rete cinge il perimetro della villa e le porte e finestre sono state accuratamente sprangate. Sono tante le voci che gravitano attorno questa costruzione definita da molti "Maledetta". Il complesso si estende sulla sommità di una collina, raggiungibile tramite 222 scalini (coincidenza o .... ? ); una volta arrivati al capezzale della collina ancora 14 scalini (precisamente una biforcazione di 2 rampe da 14 scalini l'una) separano l'ignaro e curioso visitatore alla villa. Le mura sono state coperte da scritti di ogni genere, alcuni inneggianti a Satana. Molto curiosa la scritta sul portone principale che cita: "Lasciate ogni speranza o voi che entrate". Fonti attendibili riferiscono che anche all'interno le mura sono coperte di scritte e ci sarebbero anche dei dipinti molto strani, dipinti raffiguranti macabri candelabri, candele o oggetti iniziatici (posso confermare in quanto assiduo visitatore). Molti dicono di aver sentito angoscianti lamenti o urla, ma nessuno ha mai visto niente di strano.
La villa è stata più volte teatro di messe nere, ci sono stati ritrovamenti di galline sgozzate o inchiodate al muro, e addirittura cavalli strangolati. Per quanto riguarda i sotterranei della villa, ci sono ancora molti misteri. Si parla di un misterioso cunicolo che porterebbe alla vicina chiesa di Calstelferretti, ma nessuno ha mi avuto il coraggio di entrare nelle oscure caverne (nessuno? Call me Ulisse in tal caso).
La suddetta Chiesa di Castelferretti sorge a valle della collina Montedomini ed è perfettamente allineata con la villa. Coincidenza, o entrambe le costruzioni sorgono allineate su una delle mitiche linee energetiche (leys).
Il più grande rammarico comunque rimane il fatto che una villa dalla simile bellezza debba essere lasciata nello stato di totale abbandono e per di più alla mercee delle continue incursioni vandaliche.

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CASTEL DEL MONTE (Andria - Bari)

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18 chilometri da Andria, sulla cima di un piccolo colle, troviamo Castel del Monte, celebre per la sua misteriosa forma ottagonale, ben diversa da quella tipica degli altri castelli medioevali.

Il numero otto caratterizza ogni parte dell'edificio: otto sono le torri, otto sono le sale al piano terra e otto quelle al piano superiore, otto sono i lati del cortile e della vasca al centro del Castello.

Fu fatto costruire nel 1229 da Federico II di Svevia, il grande imperatore amante della scienza, dell'arte, dell'astrologia ma anche dell'alchimia; studiosi e scienziati di ogni disciplina facevano parte della sua corte, a lui si devono anche grandi opere di bonifica e la fondazione dell'Università di Napoli.

Nel XIII secolo Castel del Monte era diventato un'importante tappa per i pellegrini diretti ai luoghi santi dell'Oriente, questa fu una delle cause che portò Federico II ad instaurare rapporti con l'Ordine dei Templari, i monaci protettori della Fede. Forse furono gli stessi Templari a finanziare la costruzione del Castello, un'opera colossale che avrebbe richiesto una somma di denaro ben superiore di quella disponibile da Federico II.

L'Imperatore sapeva che i Templari erano custodi di sacre reliquie come il Santo Graal, il calice utilizzato da Gesù durante l'Ultima Cena, un leggendario oggetto che dava immensi poteri a chiunque ne fosse in possesso, Federico II lo cercò per anni e forse l'Ordine dei monaci gli permise di tenerlo proprio a Castel del Monte.

La perfetta struttura e le geometrie di Castel del Monte fanno sorgere parecchi dubbi sul vero scopo della sua costruzione.

Ogni fortezza del Medioevo era caratterizzata da elementi tipici quali il fossato, le scuderie e le cantine, a Castel del Monte tutto questo non c'è, le finestre sono troppo ampie e pericolosamente vulnerabili, i camini sono troppo piccoli per le cucine e le cisterne dell'impianto idraulico fornivano una quantità eccessiva di acqua.

Perchè tutto questo? Forse perchè Castel del Monte era una sorta di grande laboratorio dove Federico II e gli studiosi che lavoravano per lui praticavano misteriose ricerche sull'alchimia, per trasformare i metalli più poveri in oro, dove l'astronomia si fondeva con la magia. Il Castello stesso, in certe precise date dell'anno, proietta ombre particolari, sembra quasi essere un grande osservatorio astronomico come il più antico Stonehenge.
I piccoli camini non servivano per le cucine ma molto più probabilmente per i laboratori di alchimia, l'enorme quantità d'acqua fatta defluire dalle cisterne forse azionava strani meccanismi; Castel del Monte rimane quindi un enigma che, ancora oggi, nessuno è stato in grado di risolvere.

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GROTTA DELLA VIPERA (Cagliari)

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Alle porte di Cagliari, in viale Sant'Avendrace 87, è presente l'oscuro ingresso della "Grotta della Vipera", famoso sepolcro gentilizio scavato nella pietra forte nei primi secoli dopo la nascita di Gesù, per ospitare la nobildonna romana Atilia Pomptilla.
Tanto romantica quanto commuovente, la storia di Atilia e del suo coniuge Cassio Filippo, è per eccellenza una delle più avvincenti vicende d'amore della Cagliari antica e forse racchiude i presupposti per mettere in risalto l'affetto che gli uomini provavano per questa città, incantevole e serenamente vivibile ai tempi dell'antica Roma.

Si racconta che per ordine dell'Imperatore Nerone, nell'anno 65 d.C., Cassio Logino era stato condannato all'esilio da scontare in terra sarda e fu subito raggiunto dal figlio Lucio Cassio Filippo.
Forse per il clima della città, insalubre nei pressi delle coste per la presenza di paludi e fetide lagune, il valoroso Filippo andò incontro a una tra le più vecchie e terribili malattie che segnarono profondamente il suo destino: la malaria.
Attilia, afflitta dall'atroce dolore nel vedere Filippo moribondo, supplicò gli dei affinché prendessero la propria vita in cambio della guarigione dell'amato sposo con il quale aveva vissuto, nella buona e nella cattiva sorte, 42 lunghi anni.
Caso volle che le preghiere furono ascoltate dalle potenti divinità: il marito, come per magia, riacquistò la salute mentre Atilia, serenamente, cessò di vivere.
L'addolorato Filippo, non appena poté contare sulle prime forze, diede l'addio alla consorte facendo scavare, in ricordo del suo grande amore, un tempio sotterraneo nel cui frontone sovrastante l'ingresso, oltre alla dedica che onora la matrona (deceduta forse all'età di 60 anni), sono visibili i due serpenti scolpiti nella roccia (considerati dal popolo due vipere), posti uno davanti all'altro per simboleggiare l'immortalità dell'amore coniugale.

In origine l'aspetto del muto sepolcro era ben diverso da quello attuale, ad esempio presentava alcuni elementi decorativi che offrivano agli osservatori uno spettacolo di rara grazia. In particolare, oltre al frontone con il bassorilievo degli aspidi che hanno assegnato il nome alla cavità (nel Seicento nota come "Cripta dei serpenti"), erano quattro colonne sormontate da capitelli in stile ionico, affiancate all'ingresso centrale che riproponeva la forma e le dimensioni di una modesta porta, a sua volta raggiungibile da una graziosa scala intagliata nel banco roccioso.
Oltre l'ingresso era situata l'umida camera sepolcrale: ampliata nel corso di due secoli per conservare nuove urne cinerarie e altre salme, è costituita da un ambiente rettangolare le cui pareti presentavano una serie di incisioni in lingua greco-latina che completavano i versi di dodici poesie sentimentali dedicate alla sposa cui Filippo era sopravvissuto, dalle quali è stata tratta, anche se in parte, la storia del monumento.

E' interessante sapere che nel 1859, un famoso canonico (illustre Giovanni Spano), cercò di comprare il sepolcro per valorizzarlo adeguatamente proteggendolo, così come scrisse, con "cancelli dorati", perché in quel periodo era utilizzato dal popolo come immondezzaio e in seguito come riparo notturno per le greggi di pecore che pascolavano nelle vicine colline.

La fantasia popolare parlò a lungo di tesori ed enormi ricchezze celate nel cunicolo che si apre in fondo alla grotta: nell'Archivio di Stato di Cagliari è conservato un manoscritto secentesco attestante le ricerche di un favoloso tesoro da parte di due coniugi che avendo chiesto il permesso di ricerca al Procuratore Reale, s'impegnavano a trasmettere ulteriori informazioni sull'esito dell'ardua impresa. Tuttavia è con il passare del tempo che le tanto attese informazioni non furono mai propagate ed il risultato della ricerca è ancor oggi celato da un impenetrabile mistero.

In realtà in fondo alla grotta sono presenti alcuni passaggi sotterranei occlusi ed inesplorati sulle cui origini si sono confrontate diverse correnti di pensiero. Il volgo sosteneva che uno dei cunicoli portava a morte certa.

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MessaggioInviato: sab ott 23, 2004 19:53 
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COLLE TUVIXEDDU (Cagliari)

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Il quartiere occidentale di Cagliari è dominato dalla collina calcarea di Tuvixeddu, il cui nome dialettale indica "colle dei piccoli buchi", per via delle migliaia di tombe a pozzo che costituiscono la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo.

Scavata tra il VI e il III secolo a.C. questo complesso cimiteriale, interessante dal punto di vista storico-culturale è oggi sottoposto a lavori di ripristino per accelerare la creazione del parco archeologico.
In passato, ad evitare la zona erano in tanti e perfino le guide turistiche locali preferivano escludere questa meta dai più accreditati itinerari: l'esistenza dei pozzi d'accesso alle camere sepolcrali, profondi dai due ai sette metri, rende ancor oggi pericolosi i percorsi nella superficie collinare.

Narra la leggenda che la tomba di maggior valore e quindi la più ricca, contenente elementi aurei che fanno gola ai tombaroli, mai è stata riportata alla luce perché protetta dai numi tutelari dei defunti appositamente incaricati dal regno dei morti.
Tuttavia, sono numerosi i reperti rinvenuti in parecchie tombe nel corso delle campagne di scavo scientifico, in origine riposti dai necrofori per accompagnare il defunto nell'aldilà: vari effetti personali, ampolle portaprofumi, armi, lucerne, anfore varie, gioielli, sono oggi contenuti nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

La leggenda più ricorrente dell'area ritiene che uno dei passaggi segreti che si aprono nel fianco della collina, dopo un lungo e impervio percorso, conduce in una sala sotterranea che ospita due grossi ed enigmatici otri. Uno conterrebbe un tesoro di inestimabile valore, l'altro numerose "Muscas Maceddas", in altre parole delle mosche diaboliche incaricate da Satana di procurare, con una dolorosissima puntura, la morte al malcapitato ricercatore che aprirà l'anfora sbagliata.

In alcune guide della città, sulla necropoli di Tuvixeddu, sono contenute simili leggende che hanno per elemento centrale tesori e protettori degli stessi.
A pensare che in realtà, dentro molte camere sotterranee di questa incantevole zona sono incise, scolpite o dipinte raffigurazioni di divinità che dovrebbero proteggere i corredi funerari e le salme contenute nel sottosuolo. E' il caso della "Tomba dell'Uréo", cavità artificiale decorata con maschere gorgoniche dipinte in ocra rossa. E' oramai consuetudine sapere che la gorgone ha avuto la capacità di incutere timore alle generazioni dell'antichità poiché chi osava sfidarla guardandola negli occhi, rischiava di rimanere pietrificato per l'eternità.

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MessaggioInviato: dom ott 24, 2004 00:45 
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sulla grotta della vipera c'e da dire che qualcuno la ha esplorata per intero, o almeno cosi si pensa...
difatti all'epoca dei bombardamenti a cagliari dentro la grotta vi vivevano due famiglie, dei quali non si sa il nome ma sono stati comunque ritrovati i resti di varie settimane passate all'interno della grotta...
cosi almeno mi pare di ricordare ^^'
la avevo fatto una visita guidata tanto tempo fa...

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 Oggetto del messaggio: Re: Luoghi Misteriosi
MessaggioInviato: dom ott 24, 2004 16:58 
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MasterMind ha scritto:
MONTE DOMINI (Castel Ferretti - Ancona)


Ci sono stato una notte prima del disastroso incendio... dal cortile c'è una vista bellissima sui campi che circondano la villa e sul boschetto circostante. Purtroppo l'incuria e la distanza dalla "civiltà" ha rovinato questa villa stupenda: a mio parere era piuttosto un ritrovo di tossici che si mettevano a fare i "signori della notte"... peccato. :pha:

PS: ringrazio la Luna che quella notte ci ha illuminato la scalinata interminabile, altrimenti saremmo caduti più volte :roll:


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MessaggioInviato: dom ott 24, 2004 20:51 
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Così vicino questo posto e non ci sono mai stata, qualcuno mi ci accompagna?


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MessaggioInviato: mer ott 27, 2004 14:17 
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LAGO DI PILATO (Monti Sibillini)

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Sotto la cima del Vettore sui Monti Sibillini tra Marche e Umbria c'è il leggendario lago di Pilato (quota 1.940 metri), nelle cui acque, narra la leggenda, alcuni bufali trascinarono il corpo senza vita del famoso procuratore romano.
La valle del lago di Pilato è forse, per le sue caratteristiche ambientali, la più importante dei Sibillini; La testata della valle accoglie, ai piedi del dolomitico "Pizzo del diavolo" il lago a forma di occhiali che diventano due in periodi di siccità. Caratteristico del Lago di Pilato è il piccolo e simpatico crostaceo denominato "Chirocefalo del Marchesoni".
il lago di Pilato, già ritenuto sede diabolica, ha visto per secoli il passaggio di negromanti e stregoni di ogni specie, provenienti anche da varie nazioni europee.


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MessaggioInviato: mar dic 07, 2004 20:50 
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MUSEO DELLE ANIME DEL PURGATORIO (Roma)

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A Roma sul Lungotevere Prati, accanto alla Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio detta "piccolo duomo di Milano", per la facciata in stile gotico, c'è il Museo delle Anime del Purgatorio.
Un tempo, al posto del museo esisteva una cappella dedicata alla Madonna del Rosario, il 15 settembre 1897 scoppiò un incendio, e quando questo venne domato i fedeli si accorsero che ai margini di una parete dell’altare era rimasta l’immagine di un volto, che, si disse, apparteneva ad un’anima del Purgatorio (tuttora presente in una riproduzione fotografica nel museo). In seguito all’evento un sacerdote francese, Victor Janet, cominciò a raccogliere vari oggetti sacri sui quali erano comparse impronte che potevano essere state lasciate dalle anime del Purgatorio. Ne raccolse un po’ ovunque in Europa e mise insieme la collezione di questo piccolo museo.


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e il parco dei mostri di pietra di Bomarzo?


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MessaggioInviato: gio dic 09, 2004 17:40 
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Bhè Zero, invito calorosamente te e tutti coloro che sappiano di simili siti ed abbiano voglia di contribuire, a scrivere una rapida schedina informativa (magari aggiungendo un'immagine che si trova sempre on line)
Almeno non mi lasciate qui solo a me e alla Dada no?

Sono proprio curioso
SALUTI OSCURI

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MessaggioInviato: gio dic 09, 2004 20:13 
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MasterMind ha scritto:
Almeno non mi lasciate qui solo a me e alla Dada no?

Fai bene a non voler rimanere solo con me, lo sai che ho un debole per la diablerie!

:vamp:


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MessaggioInviato: gio dic 09, 2004 23:19 
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Il parco dei mostri di pietra di Bomarzo

Il giardino dei Mostri di Pietra venne realizzato tra il 1552 ed il 1580 in quel di Bomarzo, cittadina ad una ventina di chilometri da Viterbo.
Il parco è situato a qualche km dal centro urbano, sulle pendici di un anfiteatro naturale.
Il giardino si compone di un insieme di terrazze e di contorti percorsi immersi nella vegetazione, lungo i quali ci si imbatte in figure grottesche,  simboliche di bestie fantastiche e giganti impressionanti, che sembrano uscire direttamente dai quadri di Bosch e dai bestiari medioevali.
All'ingresso del giardino sono poste due Sfingi che preannunciano al visitatore il clima magico del luogo, introducendolo in un "mondo" ingannevole e fatato. più avanti, tra le fronde degli alberi, si possono vedere scene più cruente, come quella del Titano che squacia il suo gigantesco avversario, quella del Dragone attaccato da un cane da caccia e da una fiera, o come quella dell'elefante bardato a guerra che stritola con la proboscide un guerriero....
Non mancano riferimenti esoterici e mitologici, comunque... ad esempio posso citare la Bocca Dell'Orco che sottolinea la potenza dell'Ade e degli Inferi, oppure la porta dell'inferno, rappresentata da un Mascherone Demoniaco con la bocca spalancata...
Procedendo nel "parco dei mostri" si possono incontrare molte altre sculture ed architetture bizzarre, come "La Casa Pendente", vera e propria abitazione sinistramente inclinata e sghemba, o il Tempietto dedicato a Orsini e a sua moglie Farnese.

questo, pressapoco è quello che ricordo di aver visto qualche anno fa'... se qualcuno ha notizie più dettagliate (o più affidabili :lol: ), scriva pure... perchè sono molte le cose che la memoria cancella...


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MessaggioInviato: ven dic 10, 2004 17:08 
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Località: Ovunque sia buio...dato che attendo, attendo, attendo...
Qualche foto...


INGRESSO

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LA CASA PENDENTE

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L'ELEFANTE

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IL DRAGO

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Eli*

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"Io sono un assassino professionista. Questo è il mio vero io. Far assaporare alle vittime la paura della morte che si approssima, guardandomi bene dal far perdere loro conoscenza per il dolore...a chi mi chiede la MORTE, io dono PAURA e DISPERAZIONE..."


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MessaggioInviato: sab dic 11, 2004 18:04 
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hei, Bad_Drow, siamo una coppia micidiale! :ok:  :spin:


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