ExtinctionTitolo:Extinction - La guerra della Regina Ragno - Forgotten Realms Vol. 4
Autore:Lisa Smedman
La Regina delle Fosse Demoniache sembra essere scomparsa anche per i suoi più fedeli servitori, che temono abbia perso la vita in qualche oscuro recesso del suo dominio infernale. Per una delle sue sacerdotesse questo significa cercarla laddove le anime giungono per il loro eterno riposo,da dove nessuno è mai tornato. Estratti:~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
La prima lotta si scatenò per il cibo, una fame profonda ed esigente che spingeva quelle creature viventi ad arrampicarsi e dibattersi, una palla di migliaia di esseri che rotolavano, mordevano e scalciavano. Nessuna alleanza, nessuna condivisione, un milione di singoli, piccoli ragni che banchettavano a spese dei fratelli, infrangendo carapaci e succhiando la dolce linfa vitale all'interno.
Quanti sopravvissero ai primi momenti di libertà dal sacco delle uova si ritrovarono con la fame fisica ormai saziata, il corpo a otto zampe gonfio di cibo, e per un momento riposarono.
La fame fisica si rivelò però soltanto un catalizzatore, e quelle bestie, progenie della Signora del Caos, si trovarono a essere elevate fino ad avvertire le esigenze dell'ego, passarono dalla semplice fame al primo assaggio di potere, e la guerra tornò a scatenarsi. I piccoli mordevano e mangiavano, attacavano e si nutrivano, altimentati in pari misura dalla squisita sofferenza inflitta ai rivali dall'odore dell'icore che scorreva.
Dalle strida di agonia delle vittime.
Dal terrore in otto minuscoli occhi quando un combattente cominciava a essere in vantaggio e l'altro percepiva l'avvicinarsi della fine.
Dalla gioia di versare del sangue.
Questo contrassegnò il secondo livello, superiore a quello fisico, per quanto sopravvissero alla prima ondata di bramosia puramente famlica; contraddistinse il saziarsi dell'ego, il vero marchio di Lolth, l'estrema, paradossale bramosia di camminare sull'orlo stesso del baratro.
E così tutto ricominciò da capo, le migliaia di creature attaccarono, consumarono e furono consumate, e quanti sopravvissero a quei nuovi, primi momenti di rinnovato conflitto acquisirono il senso dell'io, perché quelle erano creature di Lolth, creature del caos, e in quel vortice di battaglia, dove l'oblio incombeva da ogni lato, la progenie della dea viveva, assaporava davvero la vita, crogiolandosi nella realizzazione che ogni singolo momento avrebbe potuto essere l'ultimo.
Quella era la bellezza del caos.
Quella era la bellezza di Lolth.
Quella era la condanna per tutti, tranne uno.