Sono d'accordo, ma non pensi che il limite della decenza sia soggettivo?
Citando degli esempi attualissimi, il nostro amato Premier li ha varcati tutti: condanne giudiziarie, leggi ad personam, scandali di ogni tipo, figuracce internazionali. Fosse per me, sarebbe talmente indecente da non essere votabile, invece ha il 60% del gradimento, o giù di lì.




Immagino che questo valga per tutti. Ognuno valuta qualcosa accettabile o meno in base alle proprie percezioni personali.
Io posso dire di amare poche cose e persone, e le amo fortissimamente. Altri amano tutto, dalle scarpe agli idoli tv.

E spero che dato che tutto è relativo, ognuno eserciti la propria libertà di offendersi, ma che tutti possano esercitare la propria libertà di parola, anche quando questa trascende i limiti del "politically correct". Se così non fosse, non avremo mai avuto i vari Fo, Luttazzi, Travaglio, Guzzanti.



A me invece facevano ridere prima, e fanno ridere anche adesso.
Cosa è cambiato? Che l'artista è morto. Ma la morte è naturale, tutti moriremo prima o poi, e scherzarci su (per me) è un modo per esorcizzare la morte.
Anzi, ti dirò (è una battuta, eh): un vivo si può offendere, un morto no.

Questa mi fa ridere Ma i motivi sono miei.
E', per l'appunto, questione di etica personale: c'è solo da stare attenti.

E questo centra perfettamente il bersaglio.

Ma a cosa stare attenti? Partendo dal presupposto che per 6 miliardi di esseri umani, ci sono 6 miliardi di etiche, dovrei scrivere delle frasi che non offendano nessuno.
Ora, anche restringendo il campo ai soli 4500 iscritti di questo forum (escludendo i lettori non registrati) mi troverei in seria difficoltà: potrei finire per non poter scherzare su nessun argomento, in quanto potenzialmente offensivo per altre persone.

Niente barzellette su nazisti ed ebrei, niente battute sulla politica, niente scherzi sui gobbi juventini o sui perdazzurri, nessun accenno a persone morte... insomma, diventa difficile non solo scherzare, ma anche solo esprimere una propria opinione, se questa è ritenuta eticamente riprovevole da qualcuno più sensibile.

A questo punto la soluzione giusta quale sarebbe?
Vietare a tutti di parlare di qualsiasi cosa, o permettere a tutti di parlare di tutto senza problemi?

Forse trovare il giusto grado di moderazione per offendere poca gente. Avanzando del tempo, anche una panacea per tutti i mali non guasterebbe...

C'é poco da dire, scemenze a parte, molto può cambiare in base alle motivazioni, o al modo, o al momento... per esempio, l'immagine sulla raccolta differenziata del cadavere di Michael Jackson é davvero eccessiva, satira di costume o mera cattiveria che sia. Accettabile solo nel caso sia stata fatta prima della sua morte

E' questo che non capisco (o non voglio capire?)

Se è vivo, si può scherzare sulle stesse cose che invece fanno offendere da morto. Il concetto è esattamente lo stesso, quindi non è il concetto ad essere universalmente sbagliato.
E' il momento sbagliato, forse: un po' come raccontare la barzelletta sui campi di concentramento in presenza di un sopravvissuto ad Auschwitz.

A mio dire la satira quando è tale non offende e di certo nello specifico il diretto interessato non s'offenderà di certo.

La satira ha qualcosa in comune con l'umorismo, e l'umorismo può offendere. Diversa sensibilità delle persone? Ne sono certo.

Ora: non é il caso di Michael Jackson, che essendo morto non può dire nulla, ma se uno mi dice che le mie prese in giro lo fanno incacchiare o stare male, o non mi ha fatto nulla e smetto, oppure lo odio e continuo finché il suo stomaco si buca per l'ulcera.

La questione del rispetto per i morti, al di là di chi possa credere o meno... nell'Aldilà (scusate, era ghiotta ) sta nel fatto che tutti hanno qualche caro morto (parenti, amici, amori) e certi livelli di cattivo gusto secondo me sono un po' come scodellare sulla tomba della persona



Non so come la vediate voi, ma se qualcuno si comportasse in questo modo con mio padre, credo proprio che potrei mettere da parte il mio pacifismo per cinque minuti!

Nel caso di personalità pubbliche, qualcuno potrebbe obiettare che se non la conosci di persona non é un tuo congiunto a nessun titolo, ma penso che sia come quando ti affezioni a un personaggio immaginario che ti piace molto: anche senza averci alcun reale rapporto lo senti un po' come un amico...

Caro Muzeddoni, ti perdi in un bicchiere d'acqua mi sa...

Dipende tutto dal risultato che vuoi raggiungere aprendo bocca:
Se vuoi semplicemente esprimerti stai attento a non dire nulla che infranga le regole del luogo dove ti esprimi.
Se vuoi invece sortire effetti particolari devi imparare com'è fatto il tuo target e comportarti di conseguenza... e la stessa cosa vale per il non offendere.


Se noti questo concetto è valido anche...


...nel caso specifico. E' esattamente come il tuo paragone sul sopravvissuto ad Aushwitz... alla gente non piace sentirsi punta sul vivo e quelli indifferenti lo reputano semplicemente di cattivo gusto... insomma, inutilmente dissacrante.
Non c'è necessità di rompere un delicato equilibrio sociale di rispetto

Ma dai, non facciamo finta di non aver riso alle barzellette degli anni '80 (almeno per me, le raccontavano alle elementari) del tipo "Come fanno trenta ebrei ad entrare in una cinquecento?" perchè, diciamocelo, abbiamo riso tutti.

Ma bisogna stare attenti a non confondere: spesso le barzellette e gli scherzi sono un modo per mantenere viva l'attenzione su un problema, sono un modo per dissacrare i tabù per poterli affrontare con più disinvoltura.
Personalmente posso parlare di tutto, ma se notate, sui media si ha un certo imbarazzo a parlare di temi "delicati" anche in maniera seria e composta. Questo perchè si ha il continuo timore di offendere qualcuno: l'associazione ebrei italiani, l'arcigay, i circoli, questo o quel partito, questo o quel gruppo di persone.

Ed evitare di parlare di qualcosa è SEMPRE un errore imperdonabile. Perchè anche un argomento affrontato malamente dà l'opportunità ad altre persone di ribattere e porre l'attenzione su altri lati della questione.

Il dibattito porta sempre arricchimento, invece quando una parte evita di dire la propria (per ricatto della società) o viene zittita, allora possiamo parlare di censura (nel primo caso preventiva).

Sinceramente non l'ho mai sentita, né mi fa ridere ora... Analoga avevo presente quella di Hitler che costringe degli ebrei a buttarsi in un burrone in determinate posizioni e poi, una volta bloccato, si lamenta che viene sempre bloccato durante le sue partite a tetris...
Sinceramente non è una bella barzelletta né quella citata da te, né quella citata da me...

E si può anche non ridere di conseguenza

E poi via! La barzelletta è vera è: "Come fanno quattro elefanti ad entrare in una cinquecento?" "Due davanti e due dietro"

Ok, allora blocchiamo le barzellette sui carabinieri, perchè sono offensive. O quelle sui sardi, che sono altrettanto pregiudiziose e offensive.

Visto che ci siamo, censuriamo tutto, così non sbagliamo.

Io parlavo soltanto per me, mica ciò che non piace a me non va bene per tutti
Se una cosa non piace a me, vuol dire solo che non piace a me, quindi non c'è motivo per censurarla
Chissà quante cose dico e faccio che non piacciono agli altri io...

In ogni caso mi hai fatto venire in mente che non ho mai sentito barzellette su carabinieri sardi di origini ebraiche

Tra l'altro un sacco di queste barzellette sono state inventate da ebrei


"Come mai molti ebrei suonano il violino?"
"Hai mai visto qualcuno scappare con un pianoforte in spalla?"

Mod on
Ragazzi credo che stiate esagerando adesso. Va bene metterne una per far capire il senso del discorso, ma non degeneriamo.
Non tutti hanno riso di tali battute e non tutti ne sarebbero contenti
By Skaan
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