Luogo: Casato Crysol’lonneal – Stanze personali della Sacerdotessa Zhaunilas

Quest’oggi ti è stato reso un grande onore. La tua signora e padrona, la Yathrin di Lolth Zhaunilas ti ha richiamato nei suoi alloggi privati in qualità di agente del casato, e non in quella di schiavo. Vieni accolto nei suoi alloggi da alcune novizie del clero e scortato nel suo studio. Una stanza molto ampia, tappeti pregiati sul pavimento, arabeschi in bassorilievo sulle pareti, mobilio costoso e ammennicoli a forma di ragno riempiono la stanza. L’odore di incenso da meditazione ti accoglie nel momento in cui scorgi la tua padrona seduta alla scrivania, è assorta in pensieri gravosi.
Xunder Runedar annuncia. Non ti ha mai chiamato per nome, figuriamoci con quello intero!
Ho un compito da affidarti. Porta questa lettera all’accampamento del nostro alleato Pa’das, poi torna da me, ho degli altri ordini. Comanda, porgendoti una lettera sigillata con la cera.
Sei già stato all’accampamento di Pa’das altre volte, la tua padrona e lui sono alleati, ma stavolta hai la sensazione che la questione sia molto importante.

Non sarebbe stata una giornata come le altre..
Ma questo Xunder non poteva saperlo mentre si preparava a svolgere le solite abitudinarie faccende quotidiane.
Si era alzato con mal di testa e questo lo metteva sempre di cattivo umore; c'era molta umidità a Valm Neira quel giorno, evidentemente qualche settimana fa aveva piovuto fortemente in superficie, ed ora goccioline di condensa impregnavano il muro occidentale di quella caverna assegnatali come “stanza”.

Non sono degno di dormire all'interno del casato
Non era una domanda retorica, era semplice consapevolezza, e quella mattina con i precoci reumatismi che lo colpivano e l'ennesima solita emicrania quel pensiero acquisì una sorta di triste realtà.

Uscì da la sua “casa”, nient'altro che una piccola caverna autoscavatasi nei giardini del casato Crysol’lonneal. Piccola, pulita e ordinata. Poco, ma nella sua semplicità quel posto significava tanto, per uno schiavo avere qualcosa da ritenere suo è sempre tanto. Ma sopratutto, il permesso per poterla scavare glielo aveva dato Lei, come premio per quella prima volta che l'aveva servita con onore. Per il sangue che così felicemente aveva versato per la felicità della Yathrin. Quel posto era speciale.

….Ssin'urn

Arrabbiato con se stesso cancellò ogni pensiero impuro dalla sua testa, dispose le solite trappole della sua dimora, e s'incamminò verso le stalle. Pulire le stalle delle rothé lo distraeva e lo teneva occupato, ma passarono solo pochi minuti prima di venire convocato





Ascoltò con attenzione ogni sillaba, perplesso rimaneva sempre nel sentire la Sua voce ma ubbidiente tenne gli occhi a terra fissi laddove dovevano sempre stare al Suo cospetto.
Sapeva dove trovare Pa'das, sarebbe stato un compito facile...
Lo feriva sempre rivolgersi a lei in comune, ma il drowish non era adatto alla lingua di uno sporco duergar.
Meno sente la mia orribile voce meglio é, me lo ripeteva sempre da bambino
Qualcos'altro per farla felice sacerdotessa?
Col battito accelerato, la testa non doleva più.

Per ora è tutto.
Con questa frase vieni congedato.

La pergamena in pugno e con i battiti accellerati percorri la via che ben conosci fino all'accampamento di Pad'as. Ad accoglierti trovi sempre lo stesso drow dagli occhi gialli, Lokus'kell è il suo nome, che con il suo tetro sorriso attende il tuo arrivo.

Nel tunnel che porta all'accampamento di Pad'as, come di consueto, trovi una guardia che ti perquisisce prima dell'ingresso. Egli ti riserva lo stesso trattamento che tutti i drow ti riservano normalmente, ma poi esegue il suo compito accompagnandoti direttamente nella tenda del capo.
Non è inconsueto che Pad'as voglia ricevere direttamente dalle tue mani il messaggio, ma percepisci che quest'oggi c'è qualcosa di strano. Per prima cosa ti accorgi che il suo atteggiamento è addirittura cortese. Gelido, non gentile, ma comunque cortese, e non riesci a capire se sia per scherno o sia reale.
Sono lieto che la nostra benefattrice si serva di messaggeri cosi celeri, nano. Hai qualcosa per me?
La sua voce pare priva di forzature, ma comunque il tutto continua a farti sentire a disagio. Poi si rivolge al drow che ti ha accompagnato fin nella tenda.
Quanto a te Lokus'kell resta pure, dovremo parlare, a breve.

La cosa che più mi sconcerta è il contrasto evidente negli atteggiamenti di quel che ora so chiamarsi Lokus'kell e Pad'as.
Il primo mi rimprovera per il ritardo, il secondo mi loda per la celerità.. Chi dei due si prende gioco di me?



Sostanzialmente chi se ne frega? Io sono qui solo per il volere della mia signora, poco sono interessato alle loro opinioni anche se mi dispiace che Lokus sia così scortese.. Lokus.. uhm.. mi piace come suona, lo chiamerò così.

Se non avete altro da dirmi Pad'as io me ne andrei, la mia padrona mi attende

Capisci che Pad'as si sta comportando in modo anomalo e probabilmente anche Lokus'kell se n'è accorto, ma non lo da assolutamente a vedere.
Di alla tua padrona che l'accordo resta invariato. Va pure.
Lokus'kell, scortalo e poi torna da me.

Eseguendo l'ordine, il drow ti scorta attraverso il campo. Ad un certo punto però un altro drow vi raggiunge ed interpella la tua guardia, iniziando a comunicare con il linguaggio gestuale, ovviamente ignorandoti.
Il suo volto però non ti è nuovo, lo hai visto altre volte in compagnia di Lokus'kell ma non hai idea di come si chiami.

Il tutto continua ad incuriosirmi sempre di più. La gentilezza di Pad'as é scomoda quanto inaspettata, ridicola, che bisogno ce di tutta questa gentilezza verso un nano? Mi sento quasi più a disagio nei suoi confronti che nei confronti di Loku. Non mi piacciono le novità.. no no..
Nel uscire Loku mi tiene sempre d'occhio, così tanta paura gli faccio a sti qua? Mi viene da urlargli "teh!! guarda che sono un messaggero io neh?!, rilassati!"

Poi incontriamo quest'altro drow. Sarà un suo compagno, è palesemente più vecchio di loku e meno aggraziato.
Comunicano qualcosa attraverso il linguaggio dei segni ed io come altre volte prima sto attento al preciso movimento delle loro mani, mi piacerebbe impararlo e come per il drowish dovrò fare tutto da me.
Le mani di Loku sono veramente curate, delicate, mentre quelle "dell'altro tizio" mostrano piccoli segni di abrasioni e bruciature. Sarà? un alchimista? un mago? o semplicemente un raccoglitore maldestro?
Tanto per fare un po di conversazione provo a fare un gesto anch'io, dovrò pur provare con qualcuno .. vediamo.. come si faceva il saluto nel linguaggio silenzioso?

Prima di rispondere a sua volta, un sorriso maligno si forma nella mia mente. Il gesto del nano, che era palesemente una malriuscita imitazione del linguaggio gestuale, gli aveva dato un piccolo spunto per divertirsi, così, colto da un lieve sadismo, prendo ad insultare del tutto gratuitamente il povero nano nel sottocomune più mellifluo che conosco
come osi patetico buco gorgogliante di bile di Umber-hulk! darci dell'elfo? Lo sarai tu un eunuco tutto danza e sodomia! bada bene, un altro insulto del genere e giuro che mi dimenticherò di chi sei servo! ciò detto lo strattono, portando una mano ad un pugnale, e l'altra sulla nuca del nano, ma senza metterci troppa forza Ora va dalla tua padrona! Gli occhi irosi di Lokus'kell, solo ad un occhio molto attento potevano sembrare divertiti.

Ciò fatto mi rivolgo all'altro Drow nel linguaggio Drowish Va pure, Athal, e vedi di stare attento, non voglio essere l'unica recluta del gruppo sfoderando un sorriso ironico.

Lokus'kell tenta di afferrarti e ti minaccia con la sua lama. Preso alla sprovvista dalla sua reazione riesce ad afferrarti la testa ma il suo tentativo di trattenerti con la forza è troppo blando e riesci a divincolarti. Capisci di non essere riuscito a comunicare il tuo saluto e, vista la sua reazione irosa, ti convinci di davvero di averlo offeso.

Cavolo Cavolo Cavolo!!! mo l'ho fatto incacchiare.. pensavo cercando di nascondere qualsiasi emozione.
Eppure ero convinto che il gesto per dire elfo fosse molto più osceno di così
Cercando di non far trasparire la mia apprensione lo fisso con lo sguardo serio, cerco di non farmi trattenere e m'incammino via con passo altezzoso.. Nella prima missione palesemente seria assegnatami da mia signora non posso mandare tutto a frottole per una scaramuccia con un olplyn qualsiasi, per quanto elegante esso possa essere.
Vi passo in parte e butto un'occhiata in cagnesco anche all'altro drow.
E me ne vado senza guardare indietro, rischiando un pugnale sulla schiena.. come un vero fico.

Te ne esci dal campo senza voltarti, non sai se i due drow vogliano continuare la lite o meno, ma ti sembra di percepire il calore del loro sguardo ostile proprio tra le scapole, come un prurito dove sai che da un momento all'altro potrebbe andare a conficcarsi un pugnale o un quadrello.
Ad ogni passo verso l'esterno però senti il pericolo attenuarsi sempre di più, finchè non ti ritrovi nel tunnel segreto che ti riporterà in città, sei solo e sei illeso.
La tua padrona attende notizie.

L'ho scampata.. è il primo pensiero che colma la mia mente. Avrei voglia di curiosare ancora nei dintorni, ma la mia padrona m'attende.
Mentre percorro il cammino di ritorno pratico ancora un po con le dita, provo a muoverle con scatti precisi e fulminei ma le mie mani sono tozze ed imperfette. Dita da nano il crudele destino mi ha dato! Se quello è il risultato del mio primo tentativo col linguaggio dei segni.. Caspita che mi toccherà faticare!!
Torno da lei

Trovi la tua padrona Zhaunilas cosi come l'hai lasciata, dietro il suo scrittoio assorta dai suoi affari e dalle sue carte.
Le sacerdotesse a guardia della sua porta ti lasciano passare, ma resti alcuni minuti, in attesa che lei ti presti attenzione, in piedi di fronte alla sua scrivania.
Quando finalmente si degna di parlarti noti che non ha comunque distolto lo sguardo dalle sue faccende.
Che faccia ha fatto Pad'as? Cosa ti ha detto?

Curioso come i primi pensieri che mi vennero in mente furono sulle "da non dire" alla Yathrin.
Per esempio non dovrei dirgli che quasi scateno una scaramuccia con i soldati di Pad'as.
Non dovrei dirgli che distratto dai pensieri miei non ho mica prestato grande attenzione a ciò che il mercenario aveva da dirmi.
Quindi faccio la cosa più intelligente in questo caso.. dico poco:

Ha detto che l'accordo resta invariato.. e fu anche schifosamente cordiale.

Speriamo che non chieda oltre. Mantengo lo sguardo fisso a terra e l'espressione seria.

Benissimo. Ha abboccato. Non mi aspettavo null'altro da un miserabile maschio, ovviamente.
Il suo tono di voce è gelido come il suo cuore. Freddo raziocinio e puro, malevolo, calcolo.
Veniamo a te ora: ho organizzato un banchetto per domani. Conoscerai i drow con cui dovrai eseguire un compito che ho commissionato a Pad'as. In breve, si tratta di questo. Voglio che il nostro Casato divenga l'ottavo, e che ovviamente sia io guidarlo. La guerra che sta per scoppiare per contendersi il posto è stata temporaneamente rallentata da fattori che non sto nemmeno a spiegarti, ma è importante che tu e i tuoi futuri compagni scendiate nei ruderi dell'ex ottavo casato e vi assicuriate della presenza, o dell'assenza, di prove di fede eretica. Non ti domandare mai nè perchè, nè perchè tu, non dovrai fare altro che scendere laggiù e tornare intero.
Ti ho lasciato dell'equipaggiamento speciale nel tuo tugurio, assicurati di portarlo sempre con te.
L'ultima frase è pronunciata proprio come se fosse una minaccia. Anzi, è una minaccia.