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Hoijemondijs
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Oggetto del messaggio: Il mondo sotterraneo nelle leggende russe Inviato: ven nov 13, 2009 11:01 |
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Iscritto il: mer nov 12, 2008 18:33 Messaggi: 453 Località: Valm Neira (da non confondersi con Valmiera, capoluogo di provincia lettone).
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Una delle fiabe più diffuse nella tradizione orale russa, tramandata da secoli in molteplici versioni è quella riguardo al viaggio dello zarevich Ivan nel Regno Sotterraneo, una terra segreta e meravigliosa, dove vivono malvagi demoni mutantropi e splendide principesse. Nella versione “classica” il principe è il più giovane di tre figli di un saggio re e di una bella regina. Un brutto giorno la sovrana viene rapita da un misterioso spirito maligno. Per salvarla si mettono in viaggio, uno dopo l’altro, tutti e tre i fratelli. Solo il più giovane però ha successo nelle sue imprese e con l’aiuto delle più belle tra le figlie di Voron Voronovich (Letteralmente Corvo de’ Corvi), signore del Regno sotterraneo e rapitore della zarina, riesce a salvare prima i suoi fratelli e poi la madre. In ultimo, dopo aver affrontato il suo stesso padre, preda di una pazzia uxoricida, sposa la più bella tra le figlie del demone. Nell'epoca remota in cui il mondo era pieno di demoni silvani, di streghe e di ondine, quando scorrevano fiumi di latte tra rive di gelatina di frutta, e per i campi svolazzavano quaglie arrosto, viveva lo zar Pisello, con la sua zarina Anastasija la Bella e i suoi tre figli, i principi.
Un giorno però avvenne una grande sventura: uno spirito maligno rapì la zarina. Il maggiore dei principi disse allora allo Zar "Padre mio, benedicimi, andrò a cercar la mamma". Partì e non tornò, e di lui non si ebbe più una sola notizia per ben tre anni.
Allora il figlio mezzano chiese: "Padre, benedicimi, prima che parta. Se la mia sorte sarà felice troverò sia mio fratello che la mamma." Lo zar lo benedì e lui partì, e anche lui sparì senza lasciar traccia di sé, quasi fosse sprofondato.
Andò dallo zar il minore dei figli, il principe Ivan, "Mio amato padre, benedicimi prima che parta, chissà che non trovi sia i fratelli che la mamma"
"Vai pure, figlio mio".
Il principe Ivan partì verso terre lontane. Cammina cammina arrivò al mare, si fermò sulla riva e pensò "Per dove continuare il mio cammino, ora?". Ecco che volarono verso il mare trentatrè uccelli bianchi, con il becco a spatola. Giunsero a riva e, toccata terra, divennero delle belle fanciulle, tutte carine ma una lo era più di tutte. Si spogliarono e si tuffarono. Fecero il bagno per un bel po' e nel frattempo Ivan s'avvicinò quatto quatto, rubò la cintura della fanciulla più bella e la nascose sotto l'ascella.
Le ragazze finirono di farsi il bagno, tornarono a riva e cominciarono a vestirsi. Mancava una delle cinture. "Oh principe Ivan - disse la bella -- ridammi la cintura!" "Prima dimmi dov'è la mia mamma!" "Tua mamma è ospite di mio padre, Voron Voronovich. Cavalca per il mare e troverai un uccellino d'argento con il ciuffo d'oro. E là dove volerà lo seguirai". Il principe le ridiede la cintura e s'incamminò a cavallo per il mare. Là s'incontrò con i suoi fratelli, li salutò tutto felice e continuò il viaggio con loro. Tornando verso la riva videro l'uccellino d'argento con il ciuffo d'oro e lo rincorsero. L'uccellino volò volò e si inabissò sotto una lastra di pietra, in un sotterraneo. "bene, fratelli -- disse il principe Ivan -- datemi voi la benedizione al posto dei genitori: mi calerò in quella fossa, esplorerò quella terra straniera e vedrò se la mamma non è proprio laggiù. I fratelli gli diedero la benedizione, e lui s'assicurò una corda alla vita e s'introdusse nella fossa profonda. E per un po' di tempo, per circa tre anni, discese. Arrivato in fondo s'incamminò di nuovo. Cammina cammina trovò un regno fatto di rame. Nel cortile del suo castello sedevano le trentatrè fanciulle e ricamavano dei fazzoletti con complesse decorazioni di città e paesi. "Salve, principe Ivan, - disse la principessa del regno di rame -- dove vai? Qual è la tua meta?" "vado a cercare la mia mamma!" "La tua mamma è presso il padre mio, Voron Voronovich. Egli è astuto e saggio. Egli è fuggito via per monti e valli, per le grotte e tra le nubi. Egli ti ucciderà, giovane prode! Prendi questo gomitolo e vai dalla mia sorella mezzana, che ti dirà dov'è. Ma poi torna indietro, non dimenticarti di me!" Il principe Ivan fece rotolare il gomitolo innanzi a sé e seguì il filo. Arrivò nel regno argentato. Anche là c'erano trentatrè fanciulle. La principessa del regno d'argento gli disse "Fino ad oggi non abbiamo mai visto un mortale e non abbiamo ascoltato le sue parole ed ecco che un anima viva è qui tra noi! Che fai, principe Ivan, fuggi da qualcosa oppure cerchi ventura?" "Oh, bella fanciulla, vado in cerca della mia mamma!" "La tua mamma è presso il padre mio, Voron Voronovich. Astuto egli è, e saggio. Egli è fuggito via per monti e valli, nelle grotte e tra le nubi. Egli ti ucciderà, principe! Prendi questo gomitolo e vai dalla mia sorella più piccola, che ti dirà se proseguire il viaggio oppure tornare indietro." Il principe Ivan giunse infine nel Regno D'Oro. Là sedevano trentatrè fanciulle che ricamavano. La migliore, la più bella di tutte era la principessa del Regno d'Oro. Era così bella che non la si potrebbe né descriverla a parole né dipingerla. Gli disse "Salve, principe Ivan, dove vai? Qual è la tua meta?" "vado a cercare la mia mamma!" "La tua mamma è presso il padre mio, Voron Voronovich. Astuto egli è, e saggio. Egli è fuggito via per monti e valli, nelle grotte e tra le nubi. Egli ti ucciderà, principe! Prendi questo gomitolo e vai nel regno delle pietre preziose... là vive la tua mamma. Quando ti vedrà si rallegrerà tutta e dirà e darò questo comando: "Balie e nutrici, date a mio figlio dell'acquavite alle erbe!" Ma tu non accettarlo e chiedile quella vodka invecchiata tre anni, che tiene nello stipetto e dei crostini bruciati per mandarla giù. E non dimenticare poi che mio padre ha due bidoni d'acqua: in uno c'è l'acqua della forza, nell'altro l'acqua della debolezza. Tu scambiali di posto e bevi l'acqua della forza ; quando ti batterai con Voron Voronovich e lo sconfiggerai chiedi in ricompensa solo una piuma. Il principe e la principessa conversarono a lungo e s'innamorarono l'un dell'altro,e non avrebbero voluto congedarsi, ma non poterono farci nulla. Il principe Ivan prese congedo e partì.
Cammina cammina arrivò al regno di Perla. La madre lo vide e si rallegrò, gridando "Balie e nutrici, date a mio figlio dell'acquavite alle erbe!" "Io non bevo della semplice vodka, datemi quella vecchia di tre anni, ci mangerò sopra dei crostini bruciati!" Il principe bevve la vodka invecchiata, mangiò il crostino bruciato e uscì nella grande corte, scambiò di posto le tinozze e subito bevve l'acqua della forza. Ed ecco che arriva Voron Voronovich! Era splendente come il giorno ma, vedendo il principe Ivan, si fece più scuro della notte. Scese verso il tino dell'acqua della debolezza e la bevve. Allora Ivan gli saltò in groppa. Voron Voronovich volò in alto in alto, lo portò per monti e per valli, dentro le caverne e sulle nuvole, e poi gli chiese. "Che vuoi da me, Principe Ivan? Vuoi che divida con te le mie ricchezze?" "Non mi serve nulla. Dammi solo una tua piuma come bastone". "No, Principe Ivan! Sarà larga la slitta dove ti sederai, ma starai scomodo!" E di nuovo Voron lo portò per monti e per valli, nelle grotte e sulle nuvole. Ma il principe si reggeva forte, premette con tutto il suo peso e per poco non gli ruppe le ali. Voron Voronovich gridò. "Non rompere le mie povere ali! Prendi pure una mia piuma come bastone!" Gli diede la piuma-bastone e, divenuto un corvo qualunque, volò via sulle montagne. Allora Ivan andò nel regno di Perla, prese sua madre e tornò sulla sua via. Vide che il reame si era ristretto e raggomitolato e rotolava dietro di loro. Poi andò nel regno d'oro, poi in quello d'argento e infine in quello di rame, prese con se le tre bellissime principesse e i tre regni si restrinsero e si raggomitolarono per rotolare al loro seguito. Arrivò alla corda che portava all'uscita e, dopo aver suonato una tromba d'oro, disse "Fratelli cari! Volete rivedermi vivo?" I fratelli udirono la tromba, afferrarono la corda e trascinarono su nel mondo una bella fanciulla, la principessa del regno di rame. Vedendola iniziarono a litigare. Nessuno voleva che l'altro la prendesse per se. "Perché vi picchiate, prodi giovani? Da basso c'è un'altra fanciulla più bella di me!" -- disse la principessa. I principi gettarono di nuovo la corda e trassero in superficie la principessa del reame d'argento. Di nuovo presero a litigare e ad azzuffarsi, uno diceva "Lei spetta a me" e l'altro: "Non voglio! Che sia mia!" "Non litigate buoni giovani, perché laggiù c'è una fanciulla più bella di me!" -- disse la principessa. I principi smisero di far baruffa, mandarono giù la corda e issarono la principessa del reame d'oro. Si misero di nuovo a litigare, ma la bella principessa li fermò subito. "Laggiù c'è vostra madre che aspetta!" Tirarono fuori anche la loro madre, ma quando calarono la corda per il principe Ivan lo sollevarono solo fino a metà, e poi tagliarono il canapo. Il principe cadde nel baratro e si fece parecchio male. Per sei mesi giacque privo di conoscenza e quando si svegliò, guardandosi attorno, si ricordò tutto quanto gli era successo, estrasse dalla tasca la piuma e la battè a terra come un bastone. In quel momento apparvero dodici baldi giovini: "Cosa ordinate, principe Ivan?" "Portatemi fuori di qui, nel vasto mondo!" I prodi lo sollevarono di peso e lo portarono nel mondo di sopra. Il Principe Ivan chiese notizie dei suoi fratelli e seppe che si erano sposati da tempo. la principessa del regno di rame aveva sposato il mezzano, quella del regno d'argento il maggiore, mentre la sua promessa sposa non voleva legarsi a nessuno. Il vecchio zar in persona volle fidanzarsi con lei: convocò il gran consiglio, accusò la moglie di tener convegno con gli spiriti maligni e ordinò che le fosse tagliata la testa. Dopo l'esecuzione chiese alla principessa del regno d'Oro: "Vuoi sposarmi?" "Ti sposerò quando mi farai cucire delle pantofole senza che il calzolaio mi misuri il piede" Lo zar ordinò che fosse promulgato un editto, e che a tutti fosse chiesto se fossero in grado di fabbricare delle ciabatte senza prendere le misure. In quel momento il principe Ivan tornò nel suo paese e chiese di lavorare presso un vecchio artigiano. Mandò allora il vecchio dallo zar, dicendogli così: “Vecchio, fatti dare l’incarico, che io ti fabbricherò quelle pantofole in men che non si dica” Il vecchio andò dallo zar e gli disse: “Sono pronto a prendere questo incarico” Lo zar gli diede il materiale necessario per fabbricare un paio di pantofole e gli disse + “Non è che tu mi imbrogli, vecchio? “Non temere, maestà, mio figlio è un ciabattino!” Tornato a casa il nonnetto diede il materiale al principe Ivan, il quale lo fece a pezzi e lo gettò Dalla finestra, poi aprì il gomitolo dove era il regno dorato, e ne prese delle scarpette già pronte. “Prendile nonno, e portale allo zar!” Lo zar ne fu felice e andò dalla fidanzata “Ci sposeremo presto?” ella rispose “Mi sposerò con te quando mi cucirai un vestito senza prendere le misure”. Lo zar si diede ancora da fare, chiamò presso di sé tutta la gente di tutte le botteghe, diede loro un sacco di denaro perché cucissero un abito su misura senza prendere misure. Il principe Ivan disse al vecchio: "Nonnino, vai dallo zar e prese la stoffa, e io ti cucirò quell'abito in men che non si dica." Il vecchio andò a palazzo, prese raso e velluto, tornò a casa e li consegnò al principe. Questi prese subito le forbici, fece a pezzettini tutto il raso e tutto il velluto e li gettò dalla finestra. Poi dischiuse il gomitolo del Regno d'Oro, ne trasse il più bell'abito che c'era e lo diede al vecchio: "Portalo a palazzo!" Lo zar si rallegrò tutto. "Allora, mia cara fidanzata, non è tempo di sposarsi'" "Ti sposerò quando farai arrestare il figlio di quel vecchio e lo cuocerai nel latte" Lo zar non ci pensò due volte, e quello stesso giorno ogni fattoria inviò un secchio di latte, e fu riempita una grossa tinozza che fu messa sopra un gran falò. Portarono il principe , che disse addio a tutti e si inchinò fino a terra. Quando lo gettarono nella tinozza, egli fece un paio di tuffi,e uscì fuori trasformato in u così bel giovane che non lo si potrebbe né descriverlo a parole né dipingerlo. La principessa disse: "Guarda, O zar, con chi dovrei sposarmi? Con te, che sei vecchio o con questo baldo giovane?" Lo zar pensò "se facessi anch'ioun bagnetto nel latte diverrei un bel giovane come lui..." si gettò nella tinozza e morì cotto nel latte. Allora il principe Ivan si sposò con la principessa, e quando si furono sposati cacciò i fratelli dal regno e lui e la sua zarina vissero per sempre felici e contenti.
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Who is who in Val Neira ha scritto: Hoijemondijs Dodgloptris Nyrtjainnen Sacerdotessa di Lloth del casato minore Nyrtjainnen. Vanta altri titoli come Sacerdotessa dei riti della Tenebra - Maestra del culto della Fertilità - Custode delle Estreme Sapienze, legati alle sue attività magiche.
rose ha scritto: Hoijemondijs è dio Mitternacht ha scritto: A h allora è con lei che me la prendo di continuo
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Hoijemondijs
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Oggetto del messaggio: Re: Il mondo sotterraneo nelle leggende russe Inviato: ven nov 13, 2009 13:38 |
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Iscritto il: mer nov 12, 2008 18:33 Messaggi: 453 Località: Valm Neira (da non confondersi con Valmiera, capoluogo di provincia lettone).
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La fiaba russa qui sopra riportata non può ovviamente essere analizzata in toto. Le tematiche in essa accennate sono molte, dal rapimento di una donna da parte di uno spirito maligno, all'uxoricidio, dal tradimento da parte dei fratelli allo stratagemma del calderone di Medea.
L'aspetto che qui cercherò, brevemente di affrontare, è la meta dei viaggi del Principe Ivan, i regni sotterranei. Essi sono sede di spiriti maligni, ma anche un reame di meraviglie indicibili, dove dimorano creature fatate che conducono una vita felice e pacifica.
In fondo anche la zarina rapita da Voron Voronovic vive felice nella sua "prigione" e fa appena in tempo a tornare in superficie che il marito la mette a morte per stregoneria...
Le belle principesse,e soprattutto la più ambita tra loro, la signora del Regno d'Oro, sono creature estremamente ambigue. Non per nulla la principessa più bella si comporta come una versione in sedicesimo di Medea, tradisce il padre per amore dell'eroe e a ricorre ad ogni sorta di magia e di astuzia per trionfare insieme all'amato. È una creatura legata ad un mondo sotterraneo che però non è descritto come un luogo buio e privo di vita, e che soprattutto non ha alcuna connotazione che possa avvicinarlo all'oltretomba, cristiano o pagano. Il "Sottosuolo" delle fiabe russe è piuttosto un corrispondente sotterraneo del mondo esterno, uno dei tanti reami fatati della terra che si differenzia dagli altri solo per essere raggiungibile solo dopo anni di viaggio dentro al ventre della terra. Non è quindi un inferno, ma una terra nascosta, che solo gli eroi possono raggiungere, e solo grazie all'aiuto dei suoi abitanti.
L'accesso al mondo sotterraneo è chiuso da una lastra di pietra Simili ingressi blindati, nella tradizione popolare della Russia nord-orientale sigillano l’entrata del regno dei misteriosi Chud’, uno dei popoli più affascinanti delle leggende slave e ugro-finniche. Questa popolazione ha nella mitologia russa un ruolo simile a quello che gli aes sidhe hanno nella tradizione irlandese. Si dice fossero un popolo antico, splendido e pacifico, che dopo l’invasione delle loro terre da parte del nemico si ritirarono nel sottosuolo e ivi continuarono a vivere felici. Il suo nome riecheggia quello di tribù storicamente esistite (e tuttora esistenti, nel 2002 è stato riconosciuto il nome di Chud’ ad una comunità etno-linguistica della regione di Arkhangel’sk, cosa che ha suscitato una certa perplessità negli amministratori… che ne direste voi se la gente di un paesino irlandese pretendesse di essere denominata ufficialmente Tuatha de Danann o se gli abitanti delle Shetland volessero essere chiamati nei documenti ufficiali “drow”?). Sull’effettiva identità di questi Chud’e sull’epoca della loro discesa nel sottosuolo le varie tradizioni leggendarie discordano. Le cronache russe d’ispirazione bizantina identificano i Chud’ con gli estoni.
Secondo la più antica delle narrazioni storiche russe, il “Racconto dei tempi passati” racconta che i Chud' erano uno dei popoli baltici che pagavano tributi agli svedesi. Altre cronache riportano che esistevano quartieri popolati da Chud’ sia a Novgorod che a Kiev. Nel XIX secolo venivano chiamati con tale nome alcune popolazioni della zona di Narva (ora in Estonia al confine con la Russia). Il nome è ben ricordato nel “Lago dei Chudi”, il teatro della famosa battaglia di Aleksandr Nevskij contro l’Ordine Teutonico (che nel film di Ejezenstejn viene vinta dai russi perché i cavalieri germanici e i “chudini”loro alleati sprofondano nel lago ghiacciato). Tribù denominate “Chudja” o “Shudja”sono presenti nella zona degli Urali, tra gli Udmurti. Un'altra popolazione ugrofinnica della Russia Orientale, i Komi, chiamano “Chudi” i loro antenati pagani.
Proprio tra i Komi della regione di Syktyvkar si dice che i Chud’ si seppellirono vivi per sfuggire alla conversione forzata al cristianesimo. Tale versione della fuga è confermata dai canti epici russi, nei quali il misterioso popolo è nemico degli Ebrei (e dei loro “eredi” Cristiani) fin dai tempi di Re Salomone “I Chud’ dagli occhi bianchi” avrebbero assediato Gerusalemme ai tempi del re saggio per antonomasia. Perfetti equivalenti dei Sidhe i Chud’ abitano nei boschi, in dimore scavate nella terra, le famose “tombe dei Chudi” Custodiscono tesori inestimabili, irraggiungibili agli uomini se l’incantesimo che li tutela non viene tolto da qualcuno del loro popolo (e qui le tre principesse del regno sotterraneo sono delle perfette “Chukhonki”).
Possono essere sia buoni che cattivi. In alcune leggende sono dei giusti sfuggiti a un’invasione violenta. Tale voce è diffusa soprattutto tra i Vecchi Credenti siberiani (cristiani tradizionalisti, che non riconoscono l’autorità del Patriarca di Mosca) che amano raccontare di come il popolo pacifico e magnifico dei Chud’ si sia rifugiato sotto terra all’arrivo delle armate dello Zar’ Bianco (presso le popolazioni delle steppe dell’Asia Centrale tale era il nome del Sovrano di Tutte le Russie): essi vivono in un vero e proprio underdark di caverne intercomunicanti e hanno città meravigliose con grandi templi, le cui campane riecheggiano in mezzo al nulla della steppa e tra le vette impervie dei monti.
Nella tradizione siberiana i Chud’ sono di nobile aspetto e hanno la pelle scura. Sono i veri padroni delle regioni dove sorgono i loro tumuli e gli uomini non possono insediarsi senza il loro permesso. Esiste una leggenda riguardo la fondazione di Ekaterinburg dice che la città potè svilupparsi solo perché il fondatore, Tatishchev famoso storico e uomo politico del settecento russo, rispettò i tumuli dei Chud’, su ordine di una splendida signora del Sottosuolo apparsagli in sogno. Il popolo dei Sotterranei può essere insidioso e vendicativo. Sulla malignità dei Chud’ si tramandano parecchie dicerie. Ecco la storia di una Chukhotka “mangiauomini”.
“Un giorno nel villaggio di Bazhgort presso gli il fiume Kama apparve una fanciulla dei Chud’. Era bella, alta e ben fatta, portava i lunghi capelli neri sciolti sulle spalle. Andava per il villaggio e diceva “Venite a casa mia, vi preparerò i pel’meni”(tortellini). Una decina di uomini volle seguirla, ed ella li condusse presso la fonte detta “Dei Chud’”, e nessuno di loro tornò più a casa. Tutti sparirono. L’indomani accadde la stessa cosa. La gente non abboccava all’esca per la sua stupidità, ma la fanciulla li rimbambiva con qualche incantesimo. Il terzo giorno le comari del paese decisero di fargliela pagare. Fecero bollire dell’acqua e quando la ragazza apparve le donne le versarono addosso l’acqua bollente. La fanciulla corse via fino alla sua fonte urlando nella sua lingua “Odege, Odege!”. Subito la gente di Bazhgort abbandonò il villaggio e si trasferì altrove”.
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Who is who in Val Neira ha scritto: Hoijemondijs Dodgloptris Nyrtjainnen Sacerdotessa di Lloth del casato minore Nyrtjainnen. Vanta altri titoli come Sacerdotessa dei riti della Tenebra - Maestra del culto della Fertilità - Custode delle Estreme Sapienze, legati alle sue attività magiche.
rose ha scritto: Hoijemondijs è dio Mitternacht ha scritto: A h allora è con lei che me la prendo di continuo
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Hoijemondijs
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Oggetto del messaggio: Re: Il mondo sotterraneo nelle leggende russe Inviato: mar mar 09, 2010 22:45 |
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Iscritto il: mer nov 12, 2008 18:33 Messaggi: 453 Località: Valm Neira (da non confondersi con Valmiera, capoluogo di provincia lettone).
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Ne ho fatto un articoletto per l'Oscuropedia http://valmneira.com/wiki/%C4%8Cud%E2%80%99
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Who is who in Val Neira ha scritto: Hoijemondijs Dodgloptris Nyrtjainnen Sacerdotessa di Lloth del casato minore Nyrtjainnen. Vanta altri titoli come Sacerdotessa dei riti della Tenebra - Maestra del culto della Fertilità - Custode delle Estreme Sapienze, legati alle sue attività magiche.
rose ha scritto: Hoijemondijs è dio Mitternacht ha scritto: A h allora è con lei che me la prendo di continuo
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MasterMind
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Oggetto del messaggio: Re: Il mondo sotterraneo nelle leggende russe Inviato: mer mar 10, 2010 12:48 |
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Iscritto il: mer mar 24, 2004 14:59 Messaggi: 9776 Località: Necropolis
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chapeau miss ben fatto!
_________________ What if I say I’m not like the others What if I say I’m not just another one of your plays You’re the pretender What if I say I will never surrender
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