Siete scesi nell'arena tra le urla della folla e i canti sacri delle sacerdotesse di Lloth.
Avete guardato negli occhi il vostro avversario, piantando i piedi sul suolo di pietra dura dell'arena, pronti al combattimento.
Tutto si è fatto silenzio quando gli otto grandi pilastri magici di Streeatul hanno brillato e crepitato d'energia magica, plasmando il mondo intorno a voi.

L'oscurità vi avvolge, nessuna forma di illuminazione, naturale, magica o artificiale, rende giustizia agli occhi dei contendenti... sempre che essi ne abbiano. Gli arti inferiori affondano per un terzo in una sostanza densa e melmosa; l'odore di putrefazione ed acqua stagnante, uniti ad un lieve fruscio di vegetazione ed a sibili e gocciolii suggeriscono la natura paludosa dell'ambiente.

Frastornati dagli effetti magici dell'arena, senza capire se siate ancora a Valm Neira o teleportati chissà dove, il primo a reagire è...
Alexander

Mappa secondo la visione di Alexander

Dati tecnici

Alexander ebbe un momento di smarrimento dovuto a tutta quell'oscurità, ma nel più totale silenzio riprese il controllo.

Non udendo nessun rumore da parte del suo avversario dedusse che egli era stato disorientato più di lui, quindi continuando a non fare rumore si preparò allo scontro in attesa che il suo avversario si riprendesse dallo stordimento.

Pur nella difficoltà che quell'ambiente sconosciuto gli presentava, il ragazzino venuto da chissà dove non mostrò segni di debolezza. Si limitò a pensare, e pensando realizzò se stesso, sfruttando il breve vantaggio che aveva sull'avversario per prepararsi.

Mappa


Turno a Fahd Firas Hadi

tutto ciò gli ricordava la sua discesa nell'underdark. il buio, così come la palude, sembrava appiccicarglisi addosso. La sua determinazione era pari solo alle pressioni che sentiva in ogni sua mossa. Un solo passo falso e per lui sarebbe stata la fine, e non solo per lui. Era tempo di andare a caccia in quel ambiente a lui del tutto alieno. La luce di Pelor era lontana dalla sua pelle, ma non dal suo cuore.

Il giovane umano prese a muoversi con passo incerto, aiutandosi con il l'asta del suo grande arco per tastare il terreno davanti a sé.
Fu subito palese che aveva grosse difficoltà ad orientarsi e vedere, in quell'altro umido e oscuro sperduto chissà dove nel sottosuolo.
Il suo camminare incerto lo fece procedere di quasi una decina di metri, i suoi piedi attraversarono alcuni punti dove il terreno era ancor più melmoso, poi si acquattò.

Mappa


Turno ad Alexander

Alexander notò che nessun attacco era arrivato da parte del sua avversario, ma di certo si era mosso, di fatti il suo fedele amico lo aveva perso di vista, e visto che anche l'altro combattente si era ripreso dallo stordimento, ora poteva dare sfogo alle sue capacità.

"Bene si comincia"

Una manciata di secondi e Fahd si ritrovò dal buio più totale all' essere illuminato...


NOTA DEL MASTER: il post descrittivo deve limitarsi per ovvi motivi alla descrizione delle proprie intenzioni e dei propri tentativi, non deve riguardare l'esito degli stessi, che possono andare diversamente da come pensato.

Fahd ode uno stridulo urlo di dolore, poi vede il buio illuminarsi improvvisamente, ad una ventina di metri da lui: un primo cono di luce compare dal nulla, proveniente da due stelle luminose che brillano intense, occhi di un umanoide piuttosto minuto, ma dal passo sicuro nel procedere nella sua direzione. Mentre avanza, Fahd può scorgere quattro minuscole creature trascinarsi lente sul suolo paludoso, creature prive di corpo e composte da quattro tentacoli congiunti in un capo molle, con grandi occhi sporgenti e una bocca a ventosa irta di denti. Le creature restano a lui visibili solo per gli istanti in cui vengono illuminate dalla luce, quel tanto che basta per lasciargli notare un movimento sparso e incoerente, non diretto a lui. Il cono di luce si ferma a pochi metri da lui, avvolgendolo, e gli occhi sono ora chiaramente puntati nella sua direzione.
Nello stesso istante un altro cono di luce, identico, si genera all'incirca nel medesimo punto dov'era comparso il primo ed inizia un percorso di avvicinamento diverso, più spostato sulla sua destra.
Improvisamente però il secondo cono trema vistosamente, crolla verso il basso e viene inghiottito dalla palude.
Appena si riesce a comprendere la scena, quando il suolo sotto i piedi della creatura lucente cede e si fa liquido, inghiottendola come una titanica creatura assorbirebbe un insetto imprudente.

Sospettiamo che tu non veda bene al buio... pronuncia una voce bambinesca proveniente dal primo cono di luce, ma la frase resta sospesa e inconclusa, spezzata dall'inatteso evolversi degli eventi.

Basta un battito di ciglio perché il secondo paio di occhi luminosi ricompaia accanto al primo. Insieme puntano la loro luce malevola e fredda sul loro nemico.


Mappa


Dati Tecnici


Turno a Fahd Firas

Fadh chiuse gli occhi in un lungo istante. Ogni momento era eterno e doveva ricordarsene anche in quei frangenti. Si mosse veloce nella melma schizzando nel buio, e si volto verso i suoi avversari. "Possa l'anima di quel ragazzino meritare le sofferenze che sta per patire" pensò, poi incoccò le frecce...

Fahd muove un passo in avanti, allontanandosi verso destra, ma immediatamente si blocca accorgendosi di un letale pericolo: il suolo davanti ai suoi piedi nasconde insidiose sabbie mobili che non sfuggono al suo occhio esperto.
Immediatamente cambia direzione e si allontana dai suoi avversari nella direzione opposta, senza più badare all'oscurità.
Si muove con passo sicuro, o forse solo fortunato, su un terreno umido e spugnoso, mentre con mossa agile punta il suo adorato arco verso gli occhi luminosi, incoccando contemporaneamente tre frecce.
Giunto ad una distanza che ritiene ideale tende la corda dell'arco con forza e scioltezza, poi...

... gli occhi luminosi si accendono di luce argentea, una cascata di colori arcobaleno si riversa attorno a due di essi, mentre un sordo ronzio cresce d'intensità fino a somigliare ad uno stridulo urlo che riempie l'aria.
Fahd rimane completamente spiazzato quando improvvisamente le sue mani stringono l'aria, chiudendosi su se stesse.
Il suo prezioso arco non c'è più! svanito!

Per sua fortuna conserva la prontezza sufficiente a non abbassare completamente le difese, mentre coglie all'ìultimo istante la vaga forma di un grosso cristallo che lo sfiora appena, graffiandogli l'armatura all'altezza del fianco sinistro.

Mappa

Dati Tecnici


Turno a Alexander

Un Alexander che già guardava in direzione del suo avversario disse in modo da farsi sentire:
"Nonono, non si fà cosi! Noi ti diamo la possibilità di vedere in mezzo a tutta questa oscurità e tu scappi? Pensi che io non veda al buio?"

Poi continuò l'altro:
"Comunque bello quest'arco, è davvero bello!"

E dinuovo il primo:
"Ci perdonerai, ma questo ambiente così inospitale per gente come noi, ci ha fatto consumare più energie di quanto pensavamo ed ora dobbiamo apprestarci a concludere"

E così i due agirono

La realtà ha un brusco scarto, Fahd intuisce uno strappo nello scorrere del tempo ma non se ne capacita, non lo spiega, solo intimamente lo urta, il ciclo della natura e del tempo tanto caro è stato storpiato più volte, in questi tesi frangenti.
Gli occhi luminosi ora lo guardano, lo fissano, per quanto la loro luminosità non giunge fino a lui. Essa gli consente di vedere controluce, per un breve istante, la sagoma di due piccoli romboidi fluttuanti, sospesi a mezz'aria alla sua destra e sinistra.
La visione è però fugace, perché Fahd deve chiudere gli occhi e alzare il lembo del mantello quando viene investito da due sciami di affilati cristalli che dalle pietre fluttuanti si sono originati. Lacerano i suoi vestiti, tagliano le sue carni, il sangue che sgorga da mille piccole ferite impregna i suoi vestiti.
Cerca di riprendere fiato, ma gli viene strappato dai polmoni quando un frammento di cristallo più grande gli si pianta in profondità nella spalla destra, poco lontano dal collo.
L'orrore supera il dolore quando Fahd avverte piccoli, viscidi tentacoli avvinghiarglisi alle spalle, al collo, alla testa, stringendolo in un molle abbraccio doloroso.
Non può vedere, ma avverte chiaramente minuscoli denti che cominciano a morderlo sul cranio.

Mappa

Dati Tecnici


Turno a Fahd Firas

L'umano si rende conto che quella situazione va oltre le proprie capacità.
In un territorio a lui sconosciuto, con un avversario ai suoi occhi inspiegabile e forse anche per qualche sua superficialità nel preparare lo scontro, Fahd Firas decidedi fare l'unica cosa onorevole in quel frangente.
Con passo calmo avanzaverso la luce e quando vi si immerge parla d Alexander.
Ti sei dimostrato un avversario eccezionale, non ho più armi contro di te. Mi appello al tuo buon cuore, accetta la mia resa.



Scontro concluso. Alexander vince e può pubblicare il suo round fatality.

Alexander rimase colpito dall'umiltà del suo avversario, non se lo fece ripetere due volte, in un attimo fece ritornare quelle disgustose creature da dove erano venute, poi disse:

"Questa decisione ti fà onore! Io non amo uccidere se non è necessario, tuttavia ho la tendenza a dimostrare il divario tra me e i miei avversari cosi da concedergli la possibilità di arrendersi"

poi spense le luci e l'altro continuò:

"Se ti arrendi per noi può finire qui"