Arena: La Gabbia.

Improvvisamente vi ritrovate in uno spazio bianco, illuminato dall'alto, leggermente morbido al contatto col piede. Un elfo scuro chce cammina ad una ventina di metri da voi vi dice:
- Benvenuti nella Gabbia, Fighters. Qui potrete dar adito a tutta la vostra potenza senza che gli spettatori ne vengano coinvolti. Un unico consiglio: non cercate di uscire dal vostro spazio. Le conseguenze potrebbero risultare... fastidiose.
Fa un cenno verso la zona in ombra in lontananza, troppa anche per i vostri sensi sviluppati, e continua:
- Io sono colui che dovrà garantire la sicurezza degli spettatori. Potete chiamarmi arbitro, ma non per questo deciderò alcunchè della vostra condotta. E ora.... Combattete!!



Distanza: 18 metri
Iniziativa vinta da: Xandros

Il folle si era stancato di tutto quel circo che era stato allestito col nome di torneo. gli scontri non lo appassionavano più e non vi erano creature sufficientemente interessanti da studiare. Non aveva neanche il tempo di divertirsi perchè gli scontri erano talmente di alto livello che duravano il battere di un ciglio: chi colpiva per primo vinceva.
Senza perder troppo tempo in chiacchere (tra lui e lui naturalmente, del suo avversario badava poco) si avvolse nella suprema ebrezza della mutazione , coinvolgendo anche il suo fido famiglio, poi caricò con la potenza di una mandria di elefanti inferocita.

I passi pesanti avrebbero fatto tremare l'intera Gabbia, se la stessa non fosse stata inamovibile...

L'arma del Folle tentò di intaccare la mente del non-morto, mentre due assalti si riversarono su Victor...

...strappandogli la carne putrescente, ma recando pari danni ai due Troll.


TURNO A VICTOR

Il non-morto non diede segni di reazione, limitandosi a ripararsi alla meno peggio con le braccia.


TURNO A XANDROS

Xandros calcolò la strategia da adottare, ma non ebbe la presenza di spirito di attuarla.


TURNO A VICTOR

TURNO A XANDROS

Perso nei suoi pensieri, Xandros era rimasto li, inchiodato e sbavante rimirando l'immagine del nemico mentre lo massacrava nella sua immaginazione. Ripresosi di colpo, dovendo fare conti con la realtà dove la sua preda lo fissava immobile ed ancora integra, il folle , spinto da un misto di rabbia ed esaltazione , mentre la sua spada gigante gli donava la velocità necessaria, tentò di rendere vera e plateale ciò che prima era solo un suo sogno. Krav, con la lancia in mano, lo aiutò.

Fu con la forza della Realtà che Xandros strappò all'Arena un giubilio sanguigno, a chiusura di quello spettacolo crudele ed unico che era stato il Torneo... ma non furono gli istinti animali ad essere lodati, ma Xandros stesso, emblema dell'eterna orbita Ragione/Follia/Istinto/Controllo e il suo immortale avversario.



La furia di Xandros fu magicamente placata dai Pilastri, che furono una cura anche per l'immobilità del non-morto


PARITA'